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Pro Loco di Vasto, oltre 500 i partecipanti ai viaggi nella storia e nella cultura cittadina

Concluso anche il ciclo “L’Arte Sacra a Vasto nel ‘700”

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Siamo seduti, camminiamo, viviamo, ogni giorno su scrigni di Storia straordinari. Millenni hanno lasciato traccia intorno a noi e nel grembo della terra su cui siamo poggiati. Il cielo a cui affidiamo lacrime e commozioni, sogni ed emozioni, che ci abbraccia ogni giorno e ogni notte, le sue stelle luminose e i caldi raggi del sole hanno abbracciato prima di noi centinaia, migliaia di generazioni. È lo stesso cielo che hanno visto i nostri nonni, i nostri trisavoli, e i loro nonni, i loro trisavoli, risalendo la scala della Storia. In mezzo tra l’abbraccio celeste e l’accoglienza del grembo terreno ci siamo noi. A cui tocca il grato e straordinario compito di guardare, conoscere, rivivere, quel che è stato in attesa di ciò che sarà.

La Pro Loco di Vasto, nell’ambito del progetto “Museo Diffuso – Fra Patrimonio e Identità”, ha concluso anche il ciclo di incontri “L’Arte Sacra a Vasto nel ‘700”. «Certe sere sembrano sospese nel tempo, e questo ciclo di visite guidate dedicate all’Arte Sacra a Vasto nel ’700 è stato proprio così: un viaggio che ha intrecciato storia, conoscenza e curiosità. Abbiamo varcato porte che custodiscono silenzi antichi, ascoltato parole che hanno ridato vita a pietre, chiostri, dipinti – ha raccontato emozionata Andreana Colangelo della Pro Loco di Vasto - L’arte sacra a Vasto nel ’700 non è solo passato, è il presente che ci appartiene. Perché custodire la storia significa anche continuare a viverla».

«Cinque appuntamenti che hanno intrecciato arte, fede e memoria, accogliendo complessivamente oltre 250 partecipanti, segno tangibile di una comunità desiderosa di riscoprire i propri tesori e di lasciarsi sorprendere da prospettive nuove – ha raccontato il sodalizio culturale vastese presieduto da Mercurio Saraceni - Dalle cappelle della casata de Nardis a Santa Maria del Carmine e all’ex convento dei Padri Lucchesi, passando per Sant’Antonio di Padova, la Trinità e San Teodoro, ogni tappa ha aperto porte spesso chiuse al pubblico, regalando momenti di grande suggestione. Indimenticabile l’esperienza di salire sul campanile di Santa Maria del Carmine e ammirare uno scorcio inedito di Vasto dall’alto, un punto di vista capace di svelare la città sotto una luce mai vista prima, trasformando la visita in un’emozione da custodire».

«Il ciclo di incontri è stato arricchito dall’introduzione del presidente della Pro Loco Mercurio Saraceni e dalle presentazioni storico-artistiche di Paolo Calvano, Michele Massone e Ilaria Tiberio, che hanno saputo unire storia e fede, accompagnando i visitatori in un autentico viaggio nel tempo – conclude la nota dell’associazione - La Pro Loco “Città del Vasto” ringrazia i parroci Don Luca Corazzari e Don Nicola Fioriti per aver messo a disposizione i luoghi, i relatori e tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa, ma soprattutto i tanti cittadini e visitatori che con la loro presenza hanno confermato quanto sia forte il legame con il patrimonio storico-spirituale e culturale della città. Un’esperienza che ha dimostrato come la bellezza, quando condivisa, diventi identità e comunità».

«Nel cuore della città, sotto i nostri passi, giace un mondo silenzioso – ha raccontato l’incanto dei tantissimi partecipanti alle visite guidate di “Memorie dal Sottosuolo – Sotterranea” Andreana Colangelo - volte di pietra, corridoi nascosti, segreti che il tempo non ha cancellato». “L’Arte Sacra a Vasto nel ‘700” ha visto oltre 250 partecipanti, “Memorie dal Sottosuolo – Sotterranea” oltre 220, sono state quindi oltre 500 le adesioni ai due cicli di visite storiche della Pro Loco di Vasto.

 

 

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