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Cupello, due consiglieri lasciano il gruppo di opposizione

Dopo Marco Antenucci anche Michele D’Alberto si è sospeso da “Officina Cupello”

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Acque agitate all’interno del consiglio comunale di Cupello. Oltre i recenti botta e risposta tra opposizione e maggioranza il dibattito è animato da due allontanamenti dal gruppo di centrosinistra “Officina Cupello”.

Nelle scorse settimane Marco Antenucci aveva comunicato la propria decisione di uscire dal gruppo consiliare di opposizione. «Le motivazioni sono diverse, molte di carattere personale – scrisse l’11 novembre il consigliere comunale - a malincuore lascio una squadra con cui ho condiviso bei momenti, battaglie, gioie e azioni costruttive per il nostro paese, ma purtroppo anche scontri e malumori». « Ad oggi purtroppo sono venute meno le condizioni per garantire la mia presenza all'interno del gruppo consiliare "Officina Cupello" avendo perso totalmente la fiducia in una delle persone a me vicine e del progetto stesso» riassunse le motivazioni alla base della scelta Antenucci.

Durante l’ultima seduta del consiglio comunale ha comunicato la propria decisione di sospendersi dallo stesso gruppo anche Michele D’Alberto. « Sia io che l’amico Michele, abbiamo sempre sostenuto e fatto una politica costruttiva nell’interesse della nostra comunità, vedendo l’avversario politico non un nemico ma una persona con la quale dialogare e trovare dei punti di incontro – ha sottolineato Antenucci dopo la seduta del consiglio comunale - noi siamo contro la politica del rancore, dell’odio, della vendetta, del discredito e dell’offesa alle persone». La scelta di sospendersi da “Officina Cupello”, comunicata da D’Alberto, è avvenuta «per meglio valutare le dinamiche politiche in atto rispetto all’alternativa all’attuale maggioranza, al fine di individuare la sua collocazione all’interno del Consiglio Comunale» ha sottolineato Antenucci che in un’articolata nota ha sottolineato di aver votato a favore della delibera per la dichiarazione di dissesto finanziario e quella per l’adesione alla Centrale Unica di Committenza

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