Alla ex Sevel la situazione è diventata insostenibile. Sempre più Lavoratori si trovano davanti a condizioni che li portano a valutare le cosiddette "uscite volontarie incentivate". Una scelta che, a volte, rischia di trasformarsi in necessità .
È gravissimo che il turno di notte sia stato sospeso per una parte consistente dei Lavoratori, mentre la produzione, se pur ridotta, continua, comunque, a un ritmo di circa 80 furgoni a notte, con meno addetti costretti a coprire più postazioni. Una sospensione parziale e selettiva, che genera disparità , precarietà e tensioni, senza alcuna spiegazione trasparente.
Il caso del nostro delegato FIOM è emblematico e inaccettabile:
quando lavorava a notte fissa percepiva circa 2.400 euro al mese, oggi, dopo la rimozione dal turno e senza essere reinserito nei turni giornalieri, è stato collocato in Contratto di Solidarietà e si ritrova con appena 1.200 euro al mese.
Un quasi dimezzamento del reddito che colpisce un Lavoratore con due figli a carico, la moglie a carico e un assegno di mantenimento da versare.
Una condizione che costringe un Lavoratore e la sua famiglia a vivere sotto pressione economica e che lo porta a considerare l'uscita incentivata non per libera volontà , ma per sopravvivenza.
Una situazione che per come si sta manifestando rischierebbe di trasformare queste uscite in modo "spintaneo".
La FIOM CGIL CHIETI denuncia con forza questa situazione e chiede all'ITL:
· piena trasparenza sull'applicazione del contratto di solidarietà e sui criteri di reinserimento nei turni;
· il reintegro delle condizioni di lavoro e di reddito per il nostro delegato e per tutti i Lavoratori che potrebbero essere nella stessa situazione.
Non è accettabile che chi lavora, chi produce, chi tiene in piedi lo stabilimento debba vivere con la preoccupazione economica e la paura del futuro.
Le Lavoratrici e Lavoratori non sono numeri da tagliare: sono persone, con dignità e diritti che non devono essere calpestati.
La FIOM CGIL CHIETI è al fianco delle Lavoratrici e dei Lavoratori. Non ci fermeremo finché non ci sarà chiarezza e giustizia.