La tipografia di Gionata Coladonato è stata per decenni un punto di riferimento sociale, culturale, politico per Casalbordino. Ha stampato manifesti e non solo per feste, ricorrenze, anniversari, campagne di ogni tipo. E, mentre le stampe proseguivano a ritmo forsennato, si dialogava, ci si confrontava, si parlava, era attiva la vita sociale paesana. La scomparsa di Gionata l’anti vigilia di Natale 2021 ha spezzato un filo rosso tra Casalbordino e la tipografia che è storico. Un legame che Gionata ha proseguito e di cui è stato attento custode. Che affonda le radici in una delle più importanti tipografie della storia italiana, punto di riferimento culturale di livello nazionale e non solo: la Tipografia De Arcangelis.
Alla memoria della Tipografia De Arcangelis fu dedicata anche una importante iniziativa dell’Associazione Culturale Nuovo Umanesimo: la ristampa del libro in tre volumi relativo al Convegno Storico Abruzzese-Molisano svoltosi a Roma presso l’Associazione Famiglia Abruzzese-Molisana dal 25 al 29 marzo del 1931. Il testo, alla cui ristampa ha partecipato la Editrice Rivista Abruzzese di Lanciano, è stato edito dalla Tipografia De Arcangelis di Casalbordino e rappresenta l’atto conclusivo del progetto di riscoperta e valorizzazione che l’associazione culturale casalese portò avanti. “Il Convegno del 1931 ebbe notevole successo e vide la partecipazione dei massimi esponenti della cultura italiana, di una nutrita schiera di autorità politiche ed ecclesiali, del Ministro dell’Educazione Nazionale Balbino Giuliano, nonché del Mons. Enrico Carusi che presiedette il Convegno – sottolineò l’associazione in occasione della presentazione, in collaborazione con la BCC “Sangro Aventina”, del libro nel luglio 2009 - Gli atti e le memorie del Convegno furono pubblicati la prima volta nel 1933 e successivamente ristampati con edizioni nel 1935 e nel 1940 e rappresentarono la consacrazione di prestigiosi contributi di elevato valore scientifico e culturale difficilmente reperibili altrove”.
Al convegno del 1931, presieduto da Mons. Enrico Carusi, storico ed archivista nella Biblioteca Vaticana nativo di Pollutri, parteciparono – sottolineano la storica Lia Giancristofaro e il presidente dell’Associazione Nuovo Umanesimo Nicola Zinni nella prefazione – “importanti studiosi, non solo di abruzzesistica, con relazioni che toccarono tutti gli aspetti della cultura, dalla storia all’archeologia, all’epigrafia, alla letteratura, alla scienza , all’architettura, al diritto, all’arte, facendo così dell’evento un caposaldo per gli studi sull’Abruzzo e il Molise”. Gli atti di quel convegno furono stampati grazie a Nicola De Arcangelis, tre volumi di 1039 pagine complessive con 86 tavole fuori testo in carta patinata che riproducono monumenti artistici e archeologici, documenti archivistici e incunaboli, che “assumendosi il carico della stampa, ha mostrato di occuparsi del buon nome della sua casa più che dei suoi interessi materiali” sottolineò all’epoca Monsignor Carusi.
La tipografia fu fondata da Nicola De Arcangelis nel 1885 ed ha avuto sede in quello che ancora oggi è uno dei palazzi storici più belli del centro di Casalbordino, lungo Corso Garibaldi, fino al trasferimento a Pescara nel 1933. Editore ed, appunto, tipografo Nicola De Arcangelis ha accolto in quel palazzo anche illustri rappresentanti del mondo culturale abruzzese come D’Annunzio e Michetti. Oltre i già citati atti del convegno del 1931 tra i tantissimi libri stampati dalla tipografia De Arcangelis si può ricordare il “Vocabolario abruzzese” scritto da Domenico Bielli e con la prefazione di Cesare De Titta, l’illustre umanista, filologo e poeta dialettale abruzzese. Nicola De Arcangelis ha svolto un ruolo determinante nell’evoluzione culturale abruzzese tra Otto e Novecento, punto di riferimento per molti autori abruzzesi e di studiosi, anche non italiani, per le loro ricerche. Tra i più conosciuti autori che hanno pubblicato con la tipografia De Arcangelis si ricordano Gabriele D’Annunzio, Gennaro Finamore, Cesare De Titta, Antonio Fogazzaro e, per conto dell’editore Carabba, la raccolta poetica di Edoardo Scarfoglio “Papaveri”. Tra i periodici “L’illustrazione abruzzese”, “L’annuario abruzzese” a cui contribuivano anche Benedetto Croce, Ignazio Silone e Michele Cascella, la “Rassegna Abruzzese di Storia e Arte" delle annate 1898-1900, la "Rivista Giuridica Abruzzese" per l'anno 1934 ed il primo numero del '35, "L'Abruzzo Magistrale" (1909-10), periodico sindacale e didattico dei maestri elementari, "La Vita Agricola" (1925), bollettino della Cattedra ambulante di agricoltura del Vastese.