Appuntamento a Furci con la storia e con una sua pagina importante per il territorio dell’alto vastese: la vicenda del brigante Giuseppe Pomponio, insieme al fratello Michelangelo a capo di una delle più importanti bande della provincia di Chieti che seminò il terrore per nove anni. «Per battere Pomponio ci vuole un gran demonio» è la frase, attribuita a lui stesso, con cui veniva descritta la forza e il terrore che seminò. Si ricorda tra le azioni della banda dei fratelli Pomponio l’agguato in cui fu ucciso Luigi Ciavatta, capitano della milizia di San Salvo, e il rapimento di Gaetano Franceschelli, discendente della famiglia baronale di Montazzoli.
L’Archeoclub di Furci, per ricordare questa pagina della storia dell’alto vastese, ha organizzato un percorso itinerante sul brigantaggio nel centro storico del paese. Appuntamento alle 19.30 in piazza Umberto I con l’apertura degli stand gastronomici, alle 21 partirà il primo gruppo per il racconto recitato per le vie del paese con accompagnamento musicale sulle note delle canzoni tipiche dei briganti e alle 22 partirà il secondo gruppo. Ai partecipanti verrà offerto lo “sdijun”, lo sdigiuno dei banditi.
«Sapete come e dove è morto il famigerato brigante Pomponio, che per ammazzarlo ci voleva un gran demonio? No? Venite a scoprirlo – si legge nella presentazione dell’evento - Ve lo racconteremo con parole, musica, cibo e ballate, in un itinerario animato che vi porterà indietro nel passato... perché la storia passa anche da noi».