Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo scrisse Pier Paolo Pasolini. Una rappresentazione sacra che unisce, coinvolge, che anima le piazze e ne scrive alcune delle pagine di socialità più intense. Si è appena concluso il primo campionato di calcio di Serie A dall’arrivo della pandemia. E la voglia di socialità, di stare insieme, di festeggiare, di divertirsi, di tornare ad essere comunità sta esplodendo in tutta Italia. Come, e forse anche più, dopo l’inattesa e straordinaria vittoria ai Campionati Europei della Nazionale Italiana l’estate scorsa. Un’estate magica, come cantavano Bennato e Nanni, inseguendo i sogni e i desideri di tutta la Nazione.
Al triplice fischio è esplosa incontenibile la gioia dei tifosi milanisti anche in piazza Umberto I a Casalbordino. Apoteosi di due giorni di festa rossonera in piazza. Bandiere e palloncini che già ieri erano cornice della principale piazza di Casalbordino per la festa organizzata dal Milan Club Casalbordino. Animata da centinaia di persone e persino da un’esibizione bandistica. Alla vigilia dell’ultimo turno di campionato, rinverdendo la tradizione delle feste in piazza dei tempi del Milan vincente di Berlusconi negli anni Novanta e non solo, il Milan Club Casalbordino ha organizzato ieri sera “Festa dei Diavoli in Paradiso”. Una serata per ricordare e festeggiare la “splendida vittoria del 28 maggio 2003 nella Finale di Manchester” della Champions League, che vide trionfare ai calci di rigore 3-2 il Milan contro la Juventus.