In occasione del Consiglio Nazionale ANCI, che si è tenuto a Napoli, il sindaco di Fossacesia e vicepresidente del Consiglio Nazionale ANCI, Enrico Di Giuseppantonio, è intervenuto anche a nome dei sindaci della costa abruzzese, rilanciando con forza la richiesta che i proventi delle concessioni demaniali marittime siano finalmente destinati ai Comuni.
«I Comuni costieri – ha dichiarato Di Giuseppantonio – sono chiamati ogni giorno a garantire servizi essenziali: pulizia e protezione delle spiagge libere, sicurezza in mare, manutenzione, personale stagionale, gestione dei contenziosi e funzionamento degli uffici tecnici. Eppure, il gettito dei canoni balneari viene trattenuto quasi interamente dallo Stato. È inaccettabile: le funzioni restano ai Comuni, ma le risorse no». La proposta di Di Giuseppantonio è chiara: attribuire il gettito dei canoni concessori ai Comuni, vincolandolo a pulizia, decoro e protezione delle spiagge, sicurezza e salvataggio, servizi igienici, accessibilità e manutenzione, copertura delle spese per contenziosi, uffici tecnici e personale stagionale. Ma la questione è anche sociale. Le spiagge libere rappresentano un diritto e una necessità per milioni e milioni di cittadini, in particolare per chi non può permettersi di pagare un ombrellone con sdraio in uno stabilimento balneare. Garantire decoro e sicurezza è un tema di equità sociale. Inoltre, anche le aree in concessione necessitano spesso di interventi pubblici, che gravano sulle casse comunali.
«In molti casi – ha aggiunto Di Giuseppantonio – sono i cittadini residenti a pagare, attraverso le tasse locali, interventi che dovrebbero essere coperti da risorse dedicate». Il sindaco Di Giuseppantonio ha poi evidenziato l'avvio di nuove gare per l'assegnazione delle concessioni balneari, che devono essere bandite entro giugno 2027, come stabilito dalla normativa italiana che recepisce la Direttiva Bolkestein. «Con l'attuale quadro giuridico – ha avvertito – il peso della riorganizzazione ricadrà completamente sui Comuni. Sarà una sfida durissima, soprattutto per i piccoli e medi Comuni, spesso senza personale né risorse per affrontare bandi, contenziosi e gestione diretta. Una situazione insostenibile». L'ANCI ha già avviato un confronto con il Ministero delle Infrastrutture per chiedere una compartecipazione dei Comuni al canone demaniale. Una proposta concreta, portata avanti dal sindaco di Ancona, vicepresidente vicario e delegato Anci al Demanio marittimo, Daniele Silvetti, anche attraverso specifiche proposte emendative a provvedimenti parlamentari in itinere, che auspichiamo possano essere accolte. Come ha sottolineato nel suo intervento Di Giuseppantonio , è una richiesta condivisa da tutti i sindaci italiani: quei fondi devono andare nelle casse comunali, non solo per sostenere i territori costieri, ma per far fronte alle spese ingenti che ogni Comune- dal più piccolo al più grande- sostiene per la gestione di cinquemila chilometri di costa. " Non si tratta solo di risorse- ha concluso Di Giuseppantonio- ma del rispetto di un principio sancito dalla Costituzione: alle funzioni delegate devono corrispondere strumenti operativi e risorse finanziarie adeguate. Solo così possiamo davvero gestire, affrontare e risolvere i problemi concreti, garantendo servizi essenziali, sicurezza e dignità amministrativa a tutti i cittadini».