“Chi trascura di educare il proprio figlio all’amicizia, lo perderà non appena avrà finito di essere bambino.”: scriveva così, tra fine Ottocento e inizio Novecento, il brillante saggista, drammaturgo, poeta, critico e scrittore francese Charles Péguy, parlando dell’amicizia.
Parole che ci sembrano più che calzanti per introdurre e presentarvi “Amicizia è…”, un notevole e importante progetto interscolastico ideato da Antonella Pizzi, insegnante presso la Scuola dell’Infanzia di Monteodorisio dell’Istituto Comprensivo Monteodorisio, e da pochissimo giunto al termine, come si evince dal post pubblicato alcuni giorni fa sulla pagina Facebook istituzionale dell’Istituto.
Tale progetto si qualifica come “la risultante di una condivisione educativa, didattica e metodologica realizzata tra docenti di istituti diversi sulla tematica dell’amicizia” e ha come finalità principale la “prevenzione della violenza, del razzismo, della prevaricazione e del bullismo favorendo una cultura di solidarietà, di pace e di rapporti interpersonali basati sul rispetto reciproco, sui valori della collaborazione e dell’accoglienza dell’altro come diverso da sé”, ha affermato la referente.
E proprio l’amicizia è stato il tema intorno al quale, durante tutto l’anno scolastico, i bambini che vi hanno preso parte hanno dialogato, confrontandosi, a partire da giochi, canti e attività quali scambio di lettere, manufatti, doni, incontri anche “virtuali”, su piattaforma.
Grazie a ciò hanno potuto conoscersi dando così valore alla piccola rete di “scuole amiche” che si è costituita. Alla Scuola dell’Infanzia di Monteodorisio, dell’omonimo IC (sez. 1^A), scuola capofila e promotrice del progetto, infatti, si sono aggiunte anche altre scuole che hanno contribuito alla creazione di una vera e propria “rete dell’Amicizia”: la Scuola dell’Infanzia di Cupello (I.C. Monteodorisio, in continuità orizzontale), la Scuola dell’Infanzia di San Lorenzo (Nuova Direzione Didattica - Vasto), le Scuole dell’Infanzia di Piano La Barca, di Torino di Sangro e di Paglieta (I.C. Paglieta).
“L’amicizia nata tanti anni fa tra le insegnanti che hanno partecipato al progetto, ha rappresentato il punto di partenza di questa meravigliosa esperienza , fungendo da stimolo per gli alunni dei diversi plessi.”: ci ha detto l'insegnate referente, sottolineando quanto il fatto di “interiorizzare alcuni comportamenti fin dalla prima infanzia assume un significato importante in qualità di futuri cittadini”, motivo per cui “la scuola deve offrire occasioni di vita, di relazioni umane, di opportunità di crescita per ogni bambino con percorsi che rispondano a determinati bisogni”, ha aggiunto.
E le immagini che hanno immortalato alcuni degli incontri avvenuti ben dimostrano quanto, attraverso l’espressione - in diversi modi - di sentimenti di amicizia, affetto, unione, condivisione, inclusione, sia possibile promuovere il passaggio da una cultura dell’indifferenza a una cultura che avvalora la differenza, nel senso di unicità di ciascuno, fondamentale per instaurare rapporti incentrati sull’accoglienza e sulla condivisione: “Ogni bambino è “ricco”, portatore di potenzialità e originalità, di storia e di memoria e per questo le attività proposte nell’ambito del progetto hanno mirato a far comprendere che si può crescere nelle differenze reciproche, uniti dal sentimento dell’amicizia e dell’affetto. I bambini sono stati coinvolti in riflessioni importanti per comprendere che le differenze che caratterizzano ciascuno di noi non sono un ostacolo all’instaurarsi di nuove relazioni, ma sono ricchezza e risorsa per tutti.”, ha infatti aggiunto altresì la Pizzi.
Complimenti dunque a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo progetto e ai piccoli “messaggeri di amicizia” che rappresentano la dimostrazione di quanto e come “la scuola raccoglie con successo una sfida universale di apertura verso il mondo, di pratica dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze”, come riportato nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (Giunti-Tecnodid, Firenze-Napoli 2012).