Nella notte un detenuto di origine nordafricana, quarantenne e con problemi di natura psichiatrica, è stato ritrovato senza vita nella Casa Lavoro in contrada Torre Sinello a Vasto. L’uomo, trasferito nei giorni scorsi, nell’Articolazione per la Tutela della Salute Mentale si è tolto la vita nella notte.
«Sale così a 37 (più uno ammesso al lavoro all’esterno e un altro in una REMS) la tragica conta dei detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere 3 operatori – sottolinea Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria - Una strage infinita, sulla quale incide anche il caldo record di questi giorni, ma che è solo il detonatore di numerosissimi altri problemi atavici».
De Fazio e Mauro Nardella, vicesegretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria, sottolineano le carenze nell’organico della Casa Lavoro vastese.
«Alla casa di lavoro abruzzese sono associati 103, fra detenuti e internati, certamente si connota per le voragini negli organici del Corpo di polizia penitenziaria, laddove su un fabbisogno di almeno 143 agenti ne risultano assegnati solo 69, dunque meno della metà – sottolinea De Fazio - Anche per questo, pare che l’articolazione per la tutela della salute mentale dov’era allocato il detenuto suicida molto spesso resti non presidiata. A questo si aggiungono altre difficoltà di natura organizzativa che investono pure l’area giuridico-pedagogica (i cc.dd. educatori) dei cui funzionari, fra l’altro, pare non sia garantita la costante presenza in tutti giorni della settimana».
«I sindacati di categoria proprio in questi giorni hanno attivato lo stato di agitazione per le esigue risorse organiche che caratterizzano in negativo l'istituto di Contrada Torre Sinello» ricorda Nardella.