La Iscot Italia Spa gestisce vari appalti delle pulizie, tecniche e civili, all'interno degli stabilimenti italiani di Stellantis. A causa dei tagli effettuati dal gruppo francese qualche anno fa si sono creati seri problemi occupazionali e l'azienda ricorre da svariati anni ai contratti di solidarietà che penalizzano i lavoratori economicamente poiché vi sono esuberi di personale ormai strutturali: 56 sul totale di 95 dipendenti. Moltissimi di loro hanno contratti part time imposti e vengono retribuiti secondo il CCNL Multiservizi, contratto tra quelli considerati generatori di lavoro povero, o meglio sfruttamento, che è anche scaduto a dicembre scorso e non è stato rinnovato.
Nello stabilimento Stellantis di Atessa da tempo chiediamo all'azienda di effettuare un equo utilizzo degli ammortizzatori sociali ma si continua ad ignorare tale richiesta penalizzando alcuni lavoratori più di altri, cosa ancor più grave perché l'azienda in regime di CdS ricorre anche al lavoro supplementare o straordinario.
Negli ultimi giorni si è verificato un fatto per noi gravissimo, ovvero nello Stabilimento di Cassino la Iscot ha trasferito d'imperio alcuni lavoratori sul sito di Atessa, dove non sussistono necessità tecnico organizzative che giustifichino assunzione di personale, creando un pericoloso meccanismo per spingere i lavoratori alle dimissioni.
Come può un lavoratore con meno di 1000 euro al mese abbandonare la famiglia per trasferirsi ad oltre 150 Km, pagarsi un affitto, ecc. senza nessuna indennità ?
Come possono accettare i lavoratori del cantiere di Atessa che arrivi personale da altri cantieri mentre subiscono erosione salariale dovuta agli ammortizzatori sociali?
Come possiamo accettare in silenzio tale prassi, che scarica costi anche sulla collettività (NASPI), che potrebbe esser reiterata anche nel sito di Atessa e in altri siti?
Non è l'unico problema perché dopo vari incontri sindacali, nei quali era stato garantito l'impegno dell'azienda a trovare soluzioni, ne rimangono irrisolti diversi altri, in primis quelli di sicurezza.
Sulla pelle dei lavoratori non si gioca
Usb e Flm Cub dichiarano due ore di sciopero nella Iscot Italia del plant Stellantis di Atessa e FCA Plastics martedì 20 maggio, dalle 9,30 alle 11, 30 per il 1° turno, dalle 16,30 alle 18,30 per il secondo turno e dalle 23,30 all'1,30 per il terzo turno.