Un quadro a tinte fosche con una forte flessione, oltre un terzo, rispetto al 2024, anno già considerato “nero” per la produzione. È quanto emerge nel report della Fim Cisl sulla produzione negli stabilimenti del gruppo Stellantis.
La flessione del -35,5% nel primo trimestre di quest’anno rispetto al precedente periodo dell’anno scorso (un dato così basso non si registrava dal 1956) è conseguenza della produzione tra furgoni e autovetture di sole 109.900 unità, contro le 170.415 del 2024. «La produzione di autovetture segna un -42,5%, pari a 60.533, quello relativo ai veicoli commerciali segna un peggioramento del -24,2%, pari a 49.367 unità, contrariamente al dato dell’anno precedente che riscontrava invece una salita del 28,5%» evidenzia il sindacato di categoria dei metalmeccanici.
«Le previsioni negative che abbiamo stimato a fine anno continueranno a peggiorare sicuramente nel 2025, con un ulteriore aggravio in termini di volumi e di aumento dell’uso di ammortizzatori, coinvolgendo quasi la metà dei dipendenti – sottolinea il segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano - viste le dichiarazioni dei vertici di Stellantis negli ultimi incontri istituzionali, non ci aspettavamo un miglioramento ma nemmeno un dato così negativo: il responsabile Europa Enlarged Philipe Imparato e il presidente John Elkan avevano dichiarato che la situazione in termini di volumi non avrebbe subito delle significative modifiche nel corso del 2025, in quanto i nuovi lanci produttivi nel corso del corrente anno di Melfi, Mirafiori e quello successivo di Cassino, avrebbero impattato nel 2026» «Negli stessi incontri hanno ribadito che le modifiche introdotte al piano industriale dopo le manifestazioni sindacali che hanno portato alle dimissioni dell’amministratore delegato Tavares, potranno portare nel 2026 ad una crescita importante delle produzioni prossima a quella riscontrata nel 2023 – riporta Uliano - il Gruppo in quegli incontri ha confermato l’obiettivo di 1 milione di veicoli entro il 2030, ma lo ha subordinato alle risposte del mercato». «E’ stato annunciato ad Atessa la nuova gamma large sui veicoli commerciali» ha riportato il dirigente sindacale nel report.
Questa la sintesi della situazione nello stabilimento Stellantis di Atessa riportato nel report della Fim Cisl.
La produzione nei veicoli commerciali nel I° trimestre del 2025 raggiunge la quota di 49.367 unità, con un risultato negativo rispetto al 2024 del -24,2%. Atessa insieme a Pomigliano erano gli unici due stabilimenti a crescere nel 1° trimestre del 2024. La previsione ad inizio 2024 per Atessa era di lavorare su 15 turni, poi la situazione è cambiata nella seconda metà dell’anno. Da allora mediamente da 800/1000 lavoratori sono stati in Cassa Integrazione, prima a seguito di una diminuzione prima degli ordini dei cabinati e poi anche sulle produzioni dei Van. Anche nel 1° trimestre 2025 sono stati circa 800 i lavoratori in CIGO. Alla nostra preoccupazione e pressione su Atessa, Stellantis ha risposto rafforzando il piano industriale originario, aggiungendo lo sviluppo elettrico della piattaforma Gamma large e anche la nuova versione large dal 2027. Attualmente lo stabilimento produce i seguenti Veicoli Commerciali, relativi alla Gamma Large Van: Fiat Ducato, Peugeot Boxer, Citroen Jumper, Opel/Vauxhall Movano e Toyota Proace Max. Per noi, lo stabilimento abruzzese deve continuare a mantenere la leadership nei veicoli commerciali all'interno del gruppo Stellantis; pertanto, la produzione italiana deve essere continuamente protetta e rafforzata. Dopo mesi che attuavamo forme di pressioni verso Stellantis finalmente abbiamo ottenuto le stabilizzazioni dei 94 lavoratori in staff leasing presenti da vari anni. Questo rappresenta un positivo segnale di ricambio generazionale che stiamo auspicando per tutti gli stabilimenti italiani. Sempre nella logica di rafforzamento, lo stabilimento di Atessa oltre all’elettrico potrebbe produrre veicoli commerciali con la propulsione a celle a combustibile a idrogeno.
Lo stabilimento di Atessa è uno dei principali punti di produzione a livello mondiale di nuovi veicoli commerciali elettrificati per i marchi Citroën, FIAT Professional, Opel, Peugeot, Vauxhall e Toyota nell'ambito dell'offensiva strategica Pro One per la divisione veicoli commerciali di Stellantis. Oltre alla produzione dei veicoli commerciali full electric verrà sviluppata la nuova generazione dei large van dal 2027.
«Insufficiente e inadeguato rispetto alle esigenze di un comparto strategico che sta affrontando una transizione complessa e rischiosa» è stato definito dalla Fim Cisl il piano per il settore auto presentato dalla Commissione Europea. Una inadeguatezza aumentata dopo l’imposizione dei nuovi dazi dal presidente degli Stati Uniti Trump. «Nel piano mancano risorse concrete per sostenere le aziende della componentistica e l’intero settore automobilistico nel processo di transizione, risorse necessaria anche a tutelare l’occupazione impedendo così chiusure di stabilimenti e licenziamenti, mancano poi fondi per i lavoratori sia in termini di formazione professionale, sia per il sostegno economico attraverso adeguati ammortizzatori sociali» attacca Ferdinando Uliano secondo cui è necessario un programma del livello di Next Generation UE. «Abbiamo giudicato negativamente la decisione del governo di tagliare i Fondi Auto per un totale di 4,5 mld, anche se per il 2025 si è corsi al riparo, il problema per i prossimi anni rimane – conclude il segretario della Fim Cisl - è evidente a tutti che i singoli Paesi non sono in grado di rispondere in maniera sistematica ad una crisi che investe tutte le case automobilistiche che hanno una presenza rilevante nel nostro continente».