«Aveva legato il cane alla sua auto e trascinato per le strade, fino a quando i Carabinieri non hanno fermato l'auto e accertato i fatti – ricostruisce la vicenda l’associazione “Stop Animal Crimes Italia” – denunciandolo per maltrattamento animali in quanto le fatiche cui l'animale veniva sottoposto avevano causato escoriazioni ai polpastrelli; denunciato anche per il taglio della coda, pratica proibita dal 2010 con la Legge 201 del 2010».
L’associazione animalista ha reso noto che si è costituita parte civile nel processo, presso il Tribunale di Lanciano, e chiederà la condanna al massimo della pena previsto dalla legge e il sequestro dell’automobile utilizzata.
«I reati previsti per chi viola i diritti degli animali prevedono pene ancora troppo lievi per assurgere alla funzione punitiva ed educativa di chi li commette – hanno dichiarato i responsabili di “Stop Animal Crimes Italia”immaginare che per un gesto così grave e che per fortuna è stato interrotto dall'intervento dei Carabinieri i processi terminano con l'applicazione di una sanzione pecuniaria o peggio con l'applicazione della condizionale (cd patteggiamento) senza che nessuno paghi in qualche modo la condotta illecita, non può che preoccuparci, soprattutto in un Paese in cui non esiste politico a cui interessi seriamente la tutela degli animali che viene ancora vista come materia di secondo ordine, con grave ricaduta sul benessere di milioni di animali».