Il 1929 fu un anno di svolte e di tornanti improvvisi della Storia per l’Italia, l’Europa e il Mondo. È l’anno che sui libri di storia ci viene consegnato come quello della “Grande Depressione”, di un’Italia ormai piombata nell’incubo anti democratico e di una Germania ad un passo dal crollo che portò alla dittatura nazista. Dieci anni prima le macerie della Prima Guerra Mondiale, dieci anni dopo lo scoppio della Seconda. Ma la storia non è solo quella dei libri, dei grandi avvenimenti mondiali. E anche nelle ore più buie si sono scritte pagine vere, luminose, di speranza. La storia siamo noi, nessuno si senta escluso, secondo una delle canzoni più famose del cantautorato italiano. E nel Paese dei mille campanili, dei mille borghi culla di cultura e arte, di passioni e storie, di generazioni che si sono intrecciate tessendo le fila della storia e della società. Ogni paese ha i suoi luoghi simbolo, angoli e spazi a cui tutti sono legati, dove generazioni sono nate, cresciute e si sono intervallate.
A Casalbordino uno di questi luoghi simbolo, uno degli spazi che ormai rappresenta la storia di tutti è la gelateria “Polo Nord”. Una storia iniziata proprio nel 1929 quando Cosimo Bello, giunto in Abruzzo da Alessano (il paese che diede i natali al compianto don Tonino Bello) in Puglia per dirigere un magazzino poi trasferitosi, avviò l’attività vendendo i primi gelati di crema e cioccolato col carretto. 93 anni dopo, giunti alla terza generazione, da quel carretto è nata una storica, radicata e solida attività. Economica ma non solo. Perché la Gelateria “Polo Nord” è parte fondamentale della storia di Casalbordino, è un pezzo importante della vita di ogni casalese. Vite ricche di ricordi dell’infanzia, alla gaia felicità di indicare il proprio gusto preferito e afferrare il dolce trofeo sognanti e adoranti. Al bancone o davanti al camioncino si possono trovare bambini di ogni età, si ritrova tutto il paese in occasione delle feste o di ogni altro momento di ritrovo collettivo. E qualunque casalese, da sempre, quando qualcuno si trova di passaggio con orgoglio lo accompagna sempre nel tempio della bontà casalese, nella gelateria della famiglia Bello. E con un orgoglio ancora maggiore e immensa felicità condividere l’artigianale poesia della bontà. Di un gelato che, ancora oggi, giunto in un nuovo millennio dove la tecnologia è padrone assoluta, viene sempre realizzato con passione e dedizione in un laboratorio artigianale, con la sapiente arte manuale tramandata di generazione in generazione.
Iniziata la stagione delle feste, a primavera, Cosimo prepara il camioncino, s’inerpica anche verso il paesino più in alto del vastese e dispensa sorrisi, gioie e bontà. E in quei “Giardini di Marzo” son cresciuti migliaia di bambini di tanti paesi, stringendo la mano della mamma o del papà, festa dopo festa, estate dopo estate con sempre rinnovata meraviglia da parte di tutti, ma identica bontà e fantasia della gelateria.
Insignita dalla Provincia di Chieti già diversi anni del riconoscimento di “negozio storico”, la Gelateria “Polo Nord” in questi anni è stata premiata dal “Gambero Rosso” e in diversi concorsi. Arrivando anche tra le primissime in Italia (fino alla sesta posizione) nella classifica del concorso nazionale del Gastronauta, lanciato dal critico de Il Sole 24 Ore Davide Paolini. E la partecipazione al concorso del Gastronauta è stata un segno tangibile del fortissimo legame con la comunità: una mobilitazione che ha coinvolto l’intera Casalbordino tra post sui social, inviti ad amici e parenti, verifiche frenetiche del mutare della classifica e vedere la Gelateria avanzare in classifica, persone che ogni giorno entravano affermando con orgoglio “oggi ho già votato” o “ho fatto votare” cinque, dieci o anche più persone.
Questa storia collettiva, questa straordinaria gelateria dove la storia e l’attualità si incontrano e confondono, ha appena tagliato il traguardo delle 93 primavere. Pronta ad accompagnare ancora e per sempre e, passato il giorno di festa, nuovi gusti e nuove bontà sono sempre pronte ad accogliere chi giunge per gustarsi il dolce trofeo di uno straordinario gelato.