Una relazione “burrascosa”, interrotta per decisione di lei. La situazione non è migliorata neanche dopo la nascita di una bambina e la ragazza, una lancianese di 38 anni, decide di troncare. È l’inizio di un crescendo di minacce, anche di morte. In un messaggio lui, un 39enne di origine campana residente in Val di Sangro, le scrive di preparare il vestito per il suo funerale.
Dopo due mesi di minacce, in aumento con il passare del tempo, lei il 17 novembre scorso sporge denuncia rivolgendosi al commissariato di polizia di Lanciano. Scattano le indagini, dirette dal vice questore Miriam D’Anastasio, che sfociano nel provvedimento del gip Massimo Canosa del divieto di avvicinamento. Dopo la denuncia della donna è scattato il “codice rosso” e, al termine delle indagini, la procuratrice capo Mirvana Di Serio ha chiesto il provvedimento restrittivo. Se dovessero esserci violazioni del divieto di avvicinamento il 39enne rischia l’arresto.
L’anno scorso sono stati 78 i procedimenti a tutela delle fasce deboli di cui si è occupata la Procura di Lanciano, 20 le misure cautelari personali, 16 i divieti di avvicinamento e gli allontanamenti dalle case familiari, una la custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari.