La morte del ragazzo 35enne a San Giovanni Teatino, fermato (anche con l’ausilio del taser) domenica scorsa dalle forze dell’ordine ha scosso molti. In questi giorni, nonostante sia accaduto quasi alla vigilia del Ferragosto, ci sono stati vari interventi. Anche alcuni parlamentari si sono espressi. È stato dato mandato per l’autopsia e la dinamica e le possibili cause della morte del ragazzo sono tutte ancora da chiarire. Sarà compito della magistratura accertare e chiarire cosa è accaduto. « Ma nessun accertamento è necessario per provare che la sua vicenda evidenzia l’inadeguatezza dell’assistenza territoriale psichiatrica in Abruzzo – dichiara l’Osservatorio Regionale Abruzzo per la Salute Mentale - Lo raccontano da anni le indagini epidemiologiche ufficiali».
«Nell'esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari evidenziamo che la tragedia si è consumata in un giorno festivo e di ponte con il ferragosto – scrivono le associazioni di volontariato 180Amici, Altri Orizzonti, Cosma, Percorsi,U.N.A.SA.M. e da Cittadinanza attiva, ARCI,CGIL, CISL, UIL Abruzzo che costituiscono l’Osservatorio - da sempre le Associazioni chiedono ai Centri di Salute Mentale di garantire il servizio anche nei giorni prefestivi e festivi» perché «è in tali giorni che le persone sofferenti rischiano crisi importanti, determinate anche dalla solitudine e dalla carenza di cure».
«La politica sanitaria regionale deve assumere il ruolo di guida e deve garantire risorse per la presa in carico ventiquattro ore delle persone malate» e «I Centri di Salute Mentale - devono essere organizzati in maniera tale da realizzare questa continuità e a costruire progetti di cura che coinvolgano familiari e reti sociali – affermano i promotori dell’Osservatorio -
non vogliamo più simili tragedie, conseguenze anche di discontinuità della cura, di veri abbandoni sul territorio» e «la malattia mentale si può curare»: «servono cure integrate farmacologiche, psicologiche, sociali e che intervengano sul territorio anche per prevenire Trattamenti Sanitari Obbligatori».