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Grande partecipazione dei metalmeccanici abruzzesi allo sciopero nazionale

Il 65% dei lavoratori abruzzesi sciopera, punte di adesione oltre l'85% nella provincia di Chieti

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Grande adesione dei metalmeccanici abruzzesi allo sciopero nazionale, indetto per la giornata di oggi, dalle sigle sindacali. 

Nel territorio abruzzese, secondo la Uilm, il 65% dei lavoratori sta scioperando con punte che superano l’85% nelle aziende della componentistica della provincia di Chieti. 

Al centro dello sciopero si sono le tematiche legate alla La centralità del lavoro, il rilancio industriale, la risoluzione di crisi annose, progetti e investimenti credibili per affrontare la transizione ecologica, in particolare nella filiera automotive, e la reindustrializzazioni.

Temi, che secondo il Segretario Generale della Uilm Rocco Palombella, possono rappresentare un nuovo futuro per centinaia di lavoratori. “Dal Lazio all’Umbria, dall’Abruzzo al Molise fino alla Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna c’è stata un’altissima adesione alla seconda giornata dello sciopero nazionale dopo quella del 7 che ha visto coinvolto il Nord Italia” afferma il segretario Palombella.

“I lavoratori che sono scesi in piazza e hanno organizzato numerosi presidi chiedono un futuro di lavoro e non di assistenza, un futuro che veda la manifattura affrontare e vincere le sfide epocali, certezze per una parte d’Italia che troppo a lungo è stata inascoltata dai Governi – prosegue il segretario generale della Uilm -. Abbiamo bisogno di meno annunci e più fatti concreti, abbiamo bisogno di tavoli che portino a soluzioni e non siano formalità, abbiamo bisogno di utilizzare ogni minuto a disposizione per cercare e condividere le migliori soluzioni per risolvere le crisi e risollevare l’industria. Abbiamo perso già troppo tempo, ora il Governo deve agire e le migliaia di lavoratori in sciopero hanno mandato un chiaro messaggio: rilancio dell’industria o continua la mobilitazione”.

“In questi mesi abbiamo ascoltato solo parole vuote mentre il 70% delle crisi al MIMIT riguardano il nostro settore non venivano risolte con oltre 50 mila lavoratori e intere filiere a rischio – continua Palombella - Cosa dovevamo aspettare? Ci sono migliaia di lavoratori in difficoltà, con forti incertezze sulla propria prospettiva occupazionale e preoccupati per il futuro delle proprie famiglie. Queste due giornate sono state solo l’inizio di una lunga mobilitazione”.

Dal canto suo il Coordinatore della Uilm Abruzzo, Nicola Manzi, sottolinea come “il grido d’allarme parte dalle difficoltà nel settore automotive, in particolare alla Denso di San Salvo dove 170 lavoratori si trovano in cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali scadranno a fine anno”.

“Per questo –  dichiara Manzi – chiediamo al Governo e alle istituzioni locali il massimo impegno per prevedere ammortizzatori sociali di lunga durata che accompagnino il processo della transizione ecologica che avrà effetti importanti nella filiera auto chietina e abruzzese in generale.”

“Oggi – conclude Nicola Manzi - ci sono tantissimi presidi davanti alla Marelli di Sulmona e alla prefettura di Teramo, oltre al sit in davanti alla sede del comune di San Salvo che ha visto la partecipazione di tantissimi lavoratori e la positiva risposta delle istituzioni, incontrando una delegazione e rendendosi disponibile per risolvere queste difficoltà”.

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