È stato firmato l’8 marzo il rinnovo contrattuale nella FCA Italy, l’ex Sevel, da Stellantis e le principali organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo.
«La concertazione e l’affannarsi a partecipare ai tanto ambiti tavoli delle “trattative” sia a livello politico che sindacale, hanno nel corso degli anni tradito i lavoratori privandoli delle conquiste nei diritti normativi e salariali ottenute solo con scioperi,licenziamenti e sacrifici – la critica dello Slai Cobas - Le modalità comunicative e la convocazione di una riunione per l’approvazione definitiva sottoposta esclusivamente alle loro nominate rsa, continuando nell’arrogarsi il diritto di decidere le condizioni e le sorti di tutti i lavoratori, costretti loro malgrado a rispettarle, sono la conferma più eloquente che la democrazia sindacale non è più considerata un diritto dei Lavoratori ma un atto privato tra le segreterie burocratiche e i rappresentanti aziendali».
«In attesa di conoscere i contenuti del ccsl 2023/26 e la convocazione di assemblee» i rappresentanti del sindacato di base invitano i lavoratori «a dare un segnale inequivocabile di contrarietà al modello di rappresentanza sindacale e contrattuale che impedisce la sostanziale e determinante partecipazione operaia, respingendo e negando la pretesa della trattenuta straordinaria per la quota contratto una-tantum a loro favore di €40 a carico dei lavoratori non iscritti alle organizzazioni firmatarie».
Lo Slai Cobas ha proclamato uno sciopero nello stabilimento in Val di Sangro in occasione del recupero produttivo notturno stabilito per domenica 12 marzo. Il sindacato di base critica «la comunicazione in extremis (il giovedì per la domenica) di recupero produttivo comandato ai lavoratori notturni» definita la conferma che « tale modalità sia funzionale alla flessibilità produttiva imposta con l’art.9 TIT II nel c.c.s.l». La conferma dei recuperi produttivi viene definita dai rappresentanti dello Slai Cobas il perdurare della «pretesa di scaricare sui lavoratori le mancanze e le responsabilità aziendali» con una flessibilità che « impedisce di fatto la conciliazione dei tempi di vita/lavoro tanto sbandierata dai firmatari». Sono queste le motivazioni che hanno portato lo Slai Cobas a proclamare uno sciopero per il turno C di domenica 12 marzo dalle 22:15 alle 5:45.