Natale, giorno di festa, gioia, condivisione e speranza, ha avuto un “sapore” diverso quest’anno per i cittadini cupellesi che nella tarda mattinata di ieri hanno ricevuto la notizia della scomparsa del giovane artigiano edile Giuseppe Antenucci.
Un sapore amaro come il fiele che lascia nello sconforto tutti coloro che lo conoscevano e apprezzavano per la sua simpatia, cordialità e allegria e che “credevano in un miracolo” dopo il malore avuto circa due mesi fa.
Tanta è la tristezza che emerge dalle parole che conoscenti e amici di una vita hanno speso per “Giupy”, per la fine di una storia che in molti “speravano non finisse così”.
“Ti ricorderò sempre per la tua simpatia, eri una persona favolosa!”; “Delle persone speciali, se ne sono andate il giorno più speciale dell’anno”; “Eppure ci credevo in un miracolo. Ciao Giuseppe. Ragazzo rispettoso e solare”; “Ci hai spezzato il cuore Giusé”; “Adesso la tua animi renderà più allegro il Paradiso”; “Ma quante battaglie abbiamo fatto insieme? Questa era l’unica dove non ti ho potuto aiutare. […]Questo giorno me lo ricorderò per tutta la vita”; “Voglio ricordarti così: con il sole dentro e un cuore grande come il mare” sono solo alcuni dei commenti lasciati sui social che, corredati da foto e immagini di attimi di vita trascorsi, lasciano il posto ai ricordi e a una certezza: quella che la spensieratezza e la vivacità del “Ciao né” di Giuseppe possano contagiare gli angeli e qualsiasi cosa esista “dall’altra parte”.
Personalmente, mi piace ricordare Giuseppe come il compagno di scuola diligente, preciso, studioso; come il passero Cipì a cui ha dato vita e prestato voce e corpo durante una recita di fine anno scolastico, un eroe insolito che, circondato dagli amici passeri, farfalle, fiori, sole, nuvole, fiocchi di neve, pioggia…, fronteggia grandi pericoli alla scoperta del mondo e del valore dei sentimenti di amicizia, coraggio, speranza e libertà.
Ciao Né e Buon viaggio Giuseppe!