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«Un atto che equivale alla distruzione di una lapide al cimitero, è la profanazione della memoria»

Vandalizzata la targa in memoria di Ivano Smargiassi al Parco Michele Fazio.

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Sono passati solo una decina di giorni dall’inaugurazione dei giochi inclusivi in alcuni parchi pubblici di Vasto. Tra questi quello intitolato a Michele Fazio, giovanissima vittima di mafia, al cui interno era stata scoperta una targa dedicata alla memoria di Ivano Smargiassi. «Giovane vastese affetto da una grave invalidità che ci ha lasciati troppo presto, nel 1985» ha ricordato Pietro Smargiassi, ex consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. 

La targa in ricordo del giovane Ivano è stata vandalizzata e gettata a terra. E non è l’unico atto di vandalismo contro i “giochi inclusivi”: le cinture di sicurezza poste sul gioco nel parco di Via Ciccarone sono state strappate.   

Cura del bene comune, capacità di vedere il bello e non solo le cose negative della propria città, costruire insieme una Vasto città dell’inclusione, della partecipazione, della cura sono obiettivi sottolineati varie volte dall'assessora alle politiche sociali Anna Bosco. Che nelle ore precedenti le inaugurazioni aveva personalmente curato la pulizia dell'area del parco Michele Fazio. Obiettivi totalmente disattesi da questo sfregio, dall'atto di distruzione della targa.

«Sono schifato» commenta amareggiato Pietro Smargiassi, ex consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. «Un atto del genere rappresenta una mancanza di morale e rispetto della memoria e di ciò che quella targa rappresenta, per chi ha pensato a quell’angolo di memoria, un simbolo del dolore della sofferenza della diversa abilità» la riflessione di Smargiassi. 

«È qualcosa di più di un atto vandalico, è la profanazione della memoria, equivale alla distruzione di una lapide al cimitero, un atto vile, codardo, vigliacco» esprime l’indignazione per quanto avvenuto l’ex consigliere regionale del Movimento 5 Stelle».

«La mia non è solo indignazione condivisa ma rassegnazione di un genitore che vede in questi ragazzi la perdita di valori, l’assenza di educazione, l’abbandono da parte dei genitori – conclude Smargiassi - Profanare quella targa è molto più di un atto vandalico. È il fallimento della nostra generazione come educatori, è la disperazione di chi vede nella prossima generazione il nulla».

«A breve il Comune metterà delle telecamere ma e’ ormai doveroso un appello a chi sporca, danneggia e manca di rispetto verso i luoghi e le persone: sappiate che il vostro comportamento non è una furbata né un gesto senza conseguenze. È un danno per tutti - ha dichiarato l'assessora Bosco - Ogni scritta sui muri, ogni rifiuto abbandonato, ogni atto di vandalismo rovina ciò che appartiene alla collettività, cioè anche a voi stessi. La comunità non è il posto dove sfogare rabbia o disinteresse: è la casa di tutti».

«Chi ama davvero la propria città non la sporca, non la distrugge, non la umilia. Essere cittadini significa custodire e rispettare, non calpestare - l'amareggiata riflessione della delegata alle politiche sociali - Con questo appello chiedo a tutti coloro che si riconoscono in questi comportamenti di fermarsi, riflettere e cambiare atteggiamento. Non c’è bisogno di grandi gesti: basta un po’ di rispetto, perché la civiltà comincia dalle piccole azioni quotidiane».

 

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