Casalbordino, si rinnova la tradizione della Processione del Venerdì Santo

Alla processione con cui “s’annasconne Gesù Creste a Sand’Andonie” anche un gruppo di scout vastesi

Alessio Di Florio
18/04/2025
Tradizioni
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Pesah, passaggio. La Pasqua del popolo ebraico, il passaggio dalla schiavitù in Egitto alla libertà nella Terra Promessa, la Pasqua di Cristo e il passaggio dalla morte alla Risurrezione. Passaggio, mai come in questi anni probabilmente la Pasqua torna all’origine e alla radice del significato della Parola. Uno dei momenti più importanti dell’Apocalisse, il libro ultimo dell’intera Bibbia – testo sacro per le tre grandi religioni monoteiste – è il passaggio per quella che viene definita la “Grande Tribolazione”. Questi ultimi anni sono stati più che tribolati, hanno rappresentato una grande tribolazione per tutta l’umanità. Una tribolazione non ancora finita, e che vede nuove spine e nuove crocifissioni avanzare con l’incubo delle guerre dopo gli anni della pandemia. Don Tonino Bello disse che il retro della Croce ci ricorda tutti i sofferenti che tocca ad ogni cristiano far scendere dalla Croce. Tantissime, innumerevoli, sono oggi le sofferenze e le tribolazioni per milioni di persone in tutto il mondo. Lontane e accanto a noi.

Siamo ormai nel pieno del “Triduo pasquale”, momenti culminanti del triduo sono, come da antichissime tradizioni della Chiesa, la Messa in Cena Domini del Giovedì Santo, la Messa di Risurrezione la sera del Sabato Santo e la Processione del Venerdì Santo in cui i fedeli accompagnano la Madonna Addolorata e il Cristo Morto per le strade della propria comunità. Una tradizione che va anche oltre il solo significato religioso, di appartenenza e condivisione dell’intera comunità. Testimonianze riportano che già agli inizi dello scorso secolo si riunivano musicanti per partecipare alla Processione, tradizione rinnovata e giunta sino ai tempi odierni. Processione in cui l’intera comunità si ritrova, commossa e partecipe. Una partecipazione resa ancora più sentita e forte dall’allestimento scenografico, curato dall’associazione culturale “La Famiglia Casalese”, che riproduce scene della Passione lungo tutto il tragitto della processione. Mentre le struggenti musiche del Miserere risuonano lungo il cammino, suonate e cantate da un nutrito gruppo di cantori. 

Sotto lo sguardo vigile e attento, a tutela della sicurezza di tutti i partecipanti, degli Agenti di Polizia Municipale e dei volontari della Protezione Civile “Madonna dell’Assunta”, il tradizionale appuntamento sacro si rinnoverà stasera dalle ore 20.30. Il Cristo Morto verrà accompagnato per le strade del paese dai “Deputati della Settimana Santa” che “all’interno della Settimana Santa svolgono un ruolo preminente in quanto coinvolti nella maggior parte dei riti religiosi ed in tutti gli eventi legati alla tradizione popolare”, riporta la pagina facebook dedicata alla Settimana Santa casalese, sin dalla “sera sera del Giovedì Santo quando partecipano (storicamente senza l’abito caratteristico) all’antica tradizione dello spostamento del Cristo Morto dalla Chiesa S.S. Salvatore verso la Chiesa di Sant’Antonio da Padova (in vernacolo il rito dello spostamento viene chiamato “s’annasconne Gesù Creste a Sand’Andonie”)”. La mattina del venerdì santo vede un momento importante in un’altra antica tradizione: “l’uscita del Calvario” per le strade. “In abito scuro e con la corona di spine sul capo, portano il Calvario per le strade e per i vicoli del centro storico, nelle campagne limitrofe, per offrire un momento di preghiera soprattutto alle persone anziane” riportano sempre gli organizzatori della Settimana Santa casalese su facebook.  

La solenne processione della sera del venerdì santo è accompagnata dal coro e dall’orchestra, secolare tradizione di Casalbordino. “Già sul finire del primo Novecento si rinvengono testimonianze di un gruppo di musicanti casalesi che si riuniva per accompagnare il Cristo Morto e la Madonna per le vie del paese durante la Processione del Venerdì Santo – riportano i curatori della Settimana Santa - la tradizione nel tempo si è fortificata ed oggi continua grazie a un nutrito gruppo di cittadini coordinati da Giulio Di Rito in collaborazione con il Maestro Domenico Mancini e Antonio Angelucci”. Casalbordino, prosegue la pubblicazione sulla pagina facebook, “è l’unica città del circondario dove viene suonato il Miserere di Selecchy, musicista sacro di Chieti (1708-1788)” in una “versione casalese” che “è leggermente diversa, più lenta e cadenzata, senza alcun dubbio struggente e commovente”.

“Il Miserere di Selecchy è il 50° salmo biblico, tradizionalmente attribuito a Davide” e “rappresenta il canto del dolore, della richiesta di misericordia a Dio dell’uomo fragile”, “la più commovente delle suppliche composta da Davide in esilio”, un salmo in cui “si implora la remissione del peccato, si confessa la propria colpa e si impetra la grazia rinnovatrice per mezzo della purificazione”. Tra gli altri brani storici da segnalare la marcia funebre “Sulla tomba” di cui ad oggi non “risultano sul territorio nazionale altre versioni oltre a quella casalese”. 

«Nella tarda sera del Giovedì Santo, dopo la messa in Coena Domini dove si ricorda l’Ultima Cena di Gesù con i discepoli e dopo che “s’attacche li cambane” (si legano le campane che non suoneranno fino alla messa del Sabato Santo a sera), la statua del Cristo Morto viene portata in processione dai Deputati della Settimana Santa (senza l’abito caratteristico, indossato solo nella giornata del Venerdì) verso la Chiesetta di Sant’Antonio, nel dialetto casalese si dice “s’annasconne Gesù Creste a Sand’Andonie” (si nasconde Gesù nella Chiesa di Sant’Antonio) - si ricorda sulla pagina facebook dedicata alla settimana santa casalese - nella Chiesetta di Sant’Antonio il Cristo Morto rimane tutta la notte fino al pomeriggio del venerdì quando, dopo la Via Crucis che ha come capolinea proprio la chiesetta, viene ripresa e riportata insieme alla statua della Madonna Addolorata presso la Chiesa del Santissimo Salvatore per la Processione del Venerdì Santo che ha inizio all’imbrunire». Una tradizione che è stata rinnovata ieri sera, alle ore 21, e a cui ha partecipato anche un gruppo del clan Agesci Vasto 1 in queste ore ospitati dalla comunità monastica di Miracoli per un campo. 

 

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