Minacce in carcere al sottosegretario Delmastro

Due boss intercettati mentre parlavano anche di possibili rivolte

Alessio Di Florio
07/04/2025
Attualità
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«Appuntato, perché vi state accanendo con questa chiusura delle carceri? Così facendo voi fate scoppiare le rivolte in tutte le carceri. Lo sapete che negli istituti ci sono i telefonini e se vogliamo ci mettiamo d’accordo in un attimo e in contemporanea facciamo in modo che in tutte le carceri d’Italia scoppiano le rivolte contemporaneamente», «Questo Delmastro, pezzo di m***a bastardo, deve venire lui qua, deve saltare in aria, io vi schifo a voi e a tutte le divise».

Queste frasi sono la trascrizione di alcuni colloqui avvenuti nel carcere di Sulmona e resi noti da Il Fatto Quotidiano, la seconda frase è stata pronunciata da un appartenente al clan camorristico Ascione Papale condannato per associazione mafiosa. 

La chiusura delle carceri a cui i due boss fanno riferimento è la recente disposizione del Ministero della Giustizia, di cui Andrea Delmastro è sottosegretario, che dispone la chiusura delle celle nei reparti di Alta Sicurezza se non nei casi di determinate attività e ripristina la stretta in quei reparti. 

Il direttore del carcere ha dichiarato, dopo la pubblicazione della notizia sul quotidiano diretto da Marco Travaglio, che allo stato attuale non ci sarebbero evidenze che il rischio di rivolte sia imminente, non ci sarebbero riscontri ad un’organizzazione concreta attualmente.

Tanti gli attestati di solidarietà dal mondo politico e istituzionale al sottosegretario Delmastro per le minacce ricevute. 

Quanto raccontato da Il Fatto Quotidiano riporta alla memoria fatti di ben sei anni fa. Nel 2019, quando si paventò la possibilità che il magistrato palermitano Nino Di Matteo potesse diventare ministro della giustizia nel governo Lega – Movimento 5 Stelle, furono intercettate nel carcere dell’Aquila minacce del boss Graviano anche di rivolte nelle carceri.  

La settimana scorsa un arresto è stato compiuto nel carcere di Lanciano nell’ambito di un’operazione anti droga partita da Brescia, due settimane fa è accaduto a Sulmona nell’ambito di un’inchiesta contro corruzione e camorra partita dalla Campania e almeno altre due volte negli ultimi anni ci sono stati arresti nel carcere di Lanciano. Nel dicembre 2022 destinatario dell’ordinanza fu Umberto Bellocco che continuava dalla cella a guidare la cosca di Rosarno, al centro dell’operazione un patto siglato in carcere con il clan Spada di Ostia. Nel gennaio 2024 destinatario di un’ordinanza fu un detenuto del carcere di Lanciano imparentato con esponenti del clan di Porta Nuova a Palermo. Negli anni scorsi è emerso che undici anni fa nel carcere di Sulmona avvenne un rito di affiliazione alla ‘ndrangheta. 

 

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