Presentazione online di “Le bande partigiane lungo la linea Gustav”

Evento organizzato dalla Fondazione Brigata Maiella con l’autore Fabrizio Nocera

redazione
21/03/2024
Attualità
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Sarà presentato venerdì 21 marzo dalle ore 16.00, nel corso di un evento organizzato on line dalla Fondazione Brigata Maiella, il volume di Fabrizio Nocera “Le bande partigiane lungo la linea Gustav”. 

Sintesi del libro

G.A.P. Aquila e C.L.N. Aquila: dopo l’8 settembre il P.C.I. riorganizza le sue fila e costituisce delle cellule delle quali alcune intraprendono la lotta armata contro i fascisti e tedeschi. Tra queste il G.A.P. Aquila alle direttive di Renato Franchi e del vice Sandro Ventura, formato da diversi gruppi partigiani autonomi (tra cui la Banda Di Vincenzo in cui Franchi viene riconosciuto come partigiano) benché strettamente raccordati sotto la guida di Luigi Bruno, Ugo Di Gregorio, Antonio Raucoe Sandro Ventura. 41 patrioti e 10 partigiani per il periodo tra il 14 settembre 1943 e il 13 giugno 1944 (v. p.33) tra cui si ritrovano anche Agnetti Laura (inserita negli elenchi dei patrioti e nello schedario dei partigiani v.p217). Il 13 settembre i tedeschi arrivano a L’Aquila, in breve affluirono i primi “repubblichini” e si costituì anche un comando militare regionale dell’Abruzzo retto da un generale tristemente noto per i bandi, le circolari, gli ordini a sua firma che terminavano infallibilmente con la minaccia della pena di morte, del deferimento al tribunale di guerra, dell’arresto con conseguente deportazione. Il G.A.P. Aquila inizia le attività con le asportazioni di armamenti (in parte anche consegnati alla banda G. Di Vincenzo). Particolarmente attivi in campo umanitario, prestano assistenza sia in favore di militari italiani renitenti alla leva, per cui viene organizzata una raccolta ed elargizione di aiuti finanziari, sia di ex prigionieri di guerra alleati sostenuti ed occultati dal centro di assistenza gappista costituito da Luigi Bruno con il concorso del partigiano Domenico Iannelli, che riuscirono anche a far passare a molti di essi la linea del fronte. Particolarmente attiva nell’assistenza agli ex P.O.W.s anche la patriota Amalia Agnelli che grazie alla sua fitta rete di conoscenze tra cui Rosa Arduini e Ettore Argano era riuscita a dare alloggio, preservare dai rastrellamenti e rifornire di vivere, indumenti e beni di prima necessità un gran numero di ex prigionieri tra cui anche lo slavo PantoCemovic, finito trucidato dai tedeschi il 1 giugno 1944. Al contempo, l’organizzazione aquilana istituì presso l’ospedale San Salvatore un servizio di pronto soccorso ed assistenza sanitaria destinato ai partigiani. La banda avviò inoltre un’intensa opera di propaganda a mezzo stampa con la diffusione di volantini che incitavano alla lotta armata contro i tedeschi.(All’inizio del nuovo anno questa attività si sviluppò particolarmente con la pubblicazione di un settimanale clandestino dal titolo iniziale Lo Studente, poi da febbraio rinominato Il Patriota). Tutte le cellule del GAP furono particolarmente attive fin dall’inizio di ottobre nelle azioni di sabotaggio. Nel febbraio il GAP subì l’arresto di 6 elementi tutti con l’imputazione di “stampare e spacciare fogli e manifesti sovversivi e di aver compiuto numerose azioni di sabotaggio” (p.37) l’intensificata attività anti partigiana della polizia segnò una battuta di arresto alle iniziative del GAP e il trasferimento dei partigiani più attivi sulle montagne di Aragno per confluire nella formazione Giovanni Di Vincenzo (p.37). In seguito Franchi, che pure aveva seguito per breve tempo Ricottilli nella piccola frazione, rientrò nel capoluogo e con la collaborazione i Ventura riorganizzò il GAP cittadino reclutando nuovi elementi per rimpiazzare i vuoti prodotti dall’esodo in montagna. Ad aprile tutte le cellule erano operative. Nel maggio il GAP aquilano venne ufficialmente riconosciuto da un inviato speciale della Giunta militare di Roma (p.38). Dalla metà dello stesso mese iniziò la collaborazione con il CLN aquilano, che era attivo ufficialmente da marzo, il quale prese in mano l’attività organizzativa delle bande che operavano nella provincia, sostenendole anche con finanziamenti e raccolta di armi e munizioni. Il CLN, inoltre, si occupò del collegamento con il CLN romano e di quelli tra questo e i nascenti comitati che si crearono nei diversi paesi proprio per sua intermediazione, nonché della propagandaantifascista e del governo della città nel periodo intercorso tra l’esodo dei tedeschi e l’arrivo degli alleati. Con gli inizi di giugno, mentre di facevano più chiari i segni di smobilitazione tedesca dal capoluogo, si intensificarono le attività dei GAP. Nella notte tra l’11 e 12 giugno i tedeschi evacuarono la città. Il giorno successivo il GAP aquilano partecipò all’occupazione della città con le bande G. Di Vincenzo e La Duchessa. Il CLN nominò gli uomini che ressero la città in attesa degli alleati.

Antonio Rauco passerà nella Brigata Maiella, come Ricottilli e anche Giorgio Agnetti.

Agnetti Laura (da Walter Cavalieri p.186) In questa ormai articolata organizzazione di supporto (di antifascisti che collaboravano attivamente con la resistenza – tra cui Guido Valentini – un perseguitato politico comunista, già “economo” della comunità antifascista confinata a Monza, ora tesoriere ed approvvigionatore dei partigiani, non mancavano le donne tra cui Lidia Carosi (sorella di Dante) e Laura Agnetti (cugina di Giorgio). Molte donne volontarie (fra cui diverse aderenti all’azione cattolica raccoglievano clandestinamente viveri e fondi per gli uomini nascosti in montagna.

Amalia Agnelli (da Walter Cavalieri p.188)I ricercati ebrei venivano spesso nascosti ad Aquila da donna Amalia Agnelli (cattolicissima e imparentata con i Troiani), la cui cartolibreria era sede insospettabile di incontri tra antifascisti aquilani e confinati politici, nel corso dei quali venivano anche distribuite sovvenzioni in denaro provenienti dalla Curia. Assieme alla signorina Amalia svolsero azioni analoghe di solidarietà ed assistenza il fratello Anacleto e la sorella Anita. Se di tutti gli ebrei presenti in provincia dell'Aquila solo pochi - vecchi e malati, impossibilitati a cambiare di frequente domicili - furono deportati dai tedeschi, lo si deve soprattutto alla protezione di marescialli dei Carabinieri e di funzionari della Questura che vanificarono spesso i rastrellamenti tedeschi, avvertendo in anticipo i ricercati.

Amalia Agnelli (da Giuseppe Spataro p.366) ricordata da Spataro tra i primi esponenti del rinascente partito in Abruzzo, nell’aprile del 1944, nell’imminenza della separazione di Roma dal Nord, unica donna tra una trentina di uomini. Amalia Agnelli, VittoriioBarlaam, Pierino Castiglione, Gaetano Cecioni, don Giovanni di Loreto, Enrico Di Giovanni, Gaetano D’Inzillo, Saverio D’Ugo, Arnaldo Fabriani, Vincenzo Falcone, Giuseppe Franceschini, Giuseppe Giammarco, Giustino Marisi, Francesco Maramma, Giuseppe Meo, Alfredo Merlino, Camillo Morricone, Luigi Monrticelli, Giuseppe Nasci, Bernardo Nisii, Nicola Pomilio, Florindo Ritucci Chinni, Vincenzo Rivera, SaveruioSechini, Alfeo Tabacco, Ercole Tirone, Angelo e Italo Tozzi. NOTA: Renato Vuillermin, uno dei più qualificati esponenti dei cattolici antifascisti piemontesi, fu assegnato al confino a Giulianova, ove riprese a svolgere propaganda politica collegandosi con altri oppositori della provincia di teramo. Il 27 dicembre 1943 fu fucilato dai nazisti a Savona. Nel 1945, sulla facciata della casa dove aveva alloggiato a Giulianova, fu apposta una lapide commemorativa di Vuillermin a cura dell’amministrazione comunale non democristiana (v. p.366).

Arduini Rosa (da Fabrizio Nocera p.232) moglie di Argano Ettore, partigiano dell’Aquila, nato il 1° giungo 1905, tenente del Genio, che ha svolto attività nella banda Giovanni Di Vincenzo da 18 novembre del 1943 al 13 giungo 1944. La moglie riferì che la coppia con un bambino in tenera età dopo l’armistizio ed in seguito all’invasione tedesca, si trasferì da L’Aquila ad Aragno per stabilirsi presso “La Casa della Scuola Comunale della frazione di Aragno dove ero titolare, pur essendo le scuole chiuse in quel periodo” (ACS, Ricompart, Banda Giovanni Di Vincenzo, relazione individuale di Argano Arduini Rosa). Durante i primi mesi di occupazione a conoscenza del procedere degli eventi bellici appresi dalla radio in loro possesso, offrirono alloggio ed assistenza presso la scuola sia ad ex prigionieri alleati di passaggio che ad ufficiali italiani che tentavano di passare le linee: La patriota gappista Agnelli Amalia testimoniò della cooperazione fornita dai coniugi alla sua attività di assistenza agli ex prigionieri alleati (ACS, Ricompart, GAP Aquila, memoriale diAgnelli Amalia del 29 aprile 1946).

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