Sit in di solidarietà con la sindacalista licenziata

Mobilitazione dei sindacati di base in occasione della Giornata Internazionale delle donne

Alessio Di Florio
06/03/2024
Attualità
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«Il valore e la considerazione della giornata dell’8 marzo hanno origini remote, risalgono ai primi anni del '900 e sono il riconoscimento delle legittime rivendicazioni delle lavoratrici,che ancora oggi sia nel nostro paese che a livello internazionale, ricevono trattamenti differenti e vessazioni» sottolinea il coordinamento provinciale dello Slai Cobas. Una giornata le cui motivazioni e necessità oggi, aggiunge il sindacato di base, sono ancora più importante dopo il licenziamento di Francesca Felice, militante del sindacato stesso e operaia in lastratura dello stabilimento Stellantis. 

Il licenziamento di una «combattiva ed inflessibile militante sindacale - dichiarano i responsabili dello Slai Cobas - non può lasciarci semplicemente indignati,ma deve spingerci ad una irrinunciabile costituzione di un fronte operaio unitario e dal basso in Stellantis, contro la progressiva strategia aziendale di ridimensionamento occupazionale, conseguenza della riduzione dei costi ribadita nella recente visita dell'attuale CEO Tavares,che vede colpiti in modalità apparentemente diverse, (trasferimenti coatti, confinamenti, cambi turno etc) le centinaia di lavoratori r.c.l. come Francesca,presenti anche nella nostra fabbrica, che rivendicano quotidianamente il diritto alla collocazione subordinata al rispetto ed alla compatibilità della limitata condizione di salute acquisita in costanza del rapporto lavorativo».

«A Francesca e a tutte le donne la nostra incondizionata vicinanza e disponibilità alla lotta, unica ed esemplare modalità, per respingere ai mandanti la pretesa padronale di precludere loro una condizione di vita indipendente,libera e dignitosa» conclude il sindacato di base proclamando lo sciopero di 8 ore su tutti i turni nello stabilimento in Val di Sangro nella giornata dell’8 marzo. 

«Come Organizzazione Sindacale abbiamo colto da subito la necessità di strappare una giornata simbolica come quella dell'8 marzo, alla retorica della ricorrenza rituale per ricollocarla nello spazio che le è proprio: la lotta – dichiarano i responsabili della federazione abruzzese dell’Unione Sindacale di Base - sono tanti i nessi strutturali che compongono la violenza contro le donne e di genere e se, sicuramente, il dato più drammatico è rappresentato dal numero crescente di stupri e femminicidi, non è possibile sottovalutare la violenza culturale, istituzionale ed economica».

«Sulla violenza economica che come sindacato abbiamo maggiormente focalizzato la nostra attenzione e il nostro intervento in questi anni. In quella zona di stretta connessione tra un lavoro produttivo fatto di bassi salari, lavoro intermittente, precario, sfruttato, sottopagato e povero, e un lavoro di cura gratuito che pesa, per oltre il 75%, sulle donne – prosegue la nota dell’Usb - in un Paese con il tasso di occupazione femminile tra i più bassi in Europa continuano ad essere migliaia e migliaia le donne (45 mila nel solo 2022) costrette a lasciare il lavoro per dedicarsi al lavoro di cura in assenza di un welfare universale, impedendo così alle donne quell'autonomia economica senza la quale ogni possibilità di fuoriuscita dalla violenza domestica diviene impossibile».

L’Unione Sindacale di Base interviene contro le politiche che penalizzano le donne e la lotta contro le violenze di genere sottolineando che sono in aumento nel mondo del lavoro. 

«USB, in collaborazione con la ONLUS Rete Iside, sta aprendo sportelli in tutta Italia dedicati alle donne e alle persone LGBTQUIA+» annuncia il sindacato che ha proclamato per l’intera giornata dell’8 marzo sciopero generale su tutti i turni lavorativi (compreso il turno notturno che si concluderà all’alba del 9 marzo) e invita alla presenza al sit in che si terrà l’8 marzo dalle 13,00 alle 15 in solidarietà a Francesca, la sindacalista licenziata.

 

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