San Benedetto da Norcia

Il Santo celebrato il 21 marzo è Benedetto da Norcia, fondatore dell’Ordine dei monaci Benedettini

Roberta Mele
21/03/2022
Attualità
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San Benedetto da Norcia è stato uno dei monaci italiani più conosciuti, fondatore dell’Ordine dei monaci Benedettini.

Fratello di Santa Scolastica, nacque intorno al 480 nella città umbra di Norcia. Il padre Eutropio era Console e Capitano Generale dei Romani nella regione di Norcia; quando morì sua madre Abbondanza, la crescita e l’educazione dei due fratelli furono affidati alla nutrice, Cirilla.

A dodici anni , Benedetto fu mandato a Roma per completare i suoi studi, ma, come racconta San Gregorio Magno nel II Libro dei Dialoghi, sconvolto dalla vita dissoluta della città “ritrasse il piede che aveva appena posto sulla soglia del mondo per non precipitare anche lui totalmente nell’immane precipizio”. 

In seguito, abbandonò la casa e i beni paterni per intraprendere la vita monastica, una vita, la sua, a completo servizio di Dio. 

All’età di diciassette anni, insieme con la sua nutrice Cirilla, si ritirò presso Eufide dove, secondo la leggenda, avrebbe compiuto il primo miracolo riparando un vaglio rotto dalla stessa nutrice. 

Lasciò poi la nutrice e si avviò verso la valle di Subiaco, nella quale incontrò il monaco Romano, che, vestitolo degli abiti monastici, gli indicò una grotta dove Benedetto visse da eremita per circa tre anni, fino alla Pasqua dell’anno 500. 

Conclusa l’esperienza eremitica, scelse di rimanere a Subiaco per quasi trenta anni, predicando la “Parola del Signore” ed accogliendo discepoli sempre più numerosi fino a creare una vasta comunità di tredici monasteri, ognuno con dodici monaci ed un proprio abate, tutti sotto la sua guida spirituale.

Tra il 525 ed il 529, Benedetto si diresse verso Cassino dove, sopra un’altura, fondò il monastero di Montecassino, edificato sopra i resti di templi pagani e con oratori in onore di San Giovanni Battista e di San Martino di Tours.

Secondo il Santo, due erano le regole cardini alle quali la vita di ogni monaco doveva far riferimento: il concetto di stabilitas loci, ovvero l’obbligo di risiedere, per tutta la vita, nello stesso monastero per impedire il fenomeno del vagabondaggio allora piuttosto diffuso tra i monaci; la conversatio, cioè la buona condotta morale, la pietà reciproca e l’obbedienza all’abate, coordinatore di una famiglia ben ordinata che scandisce il tempo nelle varie occupazioni della giornata durante la quale la preghiera e il lavoro si alternano nel segno del motto: “Ora et labora”, “Prega e lavora

A Montecassino San Benedetto visse fino alla morte, il 21 marzo 547 ,dopo sei giorni di febbre fortissima e quaranta giorni circa dopo la scomparsa di sua sorella Scolastica, con la quale ebbe comune sepoltura. 

Secondo le fonti, morì sostenuto dai suoi discepoli, dopo aver ricevuto la comunione e con le braccia sollevate in preghiera, mentre li benediceva e li incoraggiava.

 

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