Come è noto a tutti, il 14° febbraio rappresenta, per i credenti e non, una giornata memorabile: la festa di San Valentino.
Per tale motivo, febbraio è, nell’immaginario collettivo, il mese del romanticismo: probabilmente ciò risale ad antiche usanze pagane, poiché nell’antica Roma si era soliti festeggiare i “Lupercalia” per celebrare la cosiddetta “luna della rinascita”, ossia la fine dell’inverno e il risveglio della Terra con la bella stagione.
La maggior parte della storia di San Valentino è avvolta dal mistero. Diverse sono le versioni che raccontano il motivo per il quale questo santo sia diventato il simbolo, per eccellenza, dell’amore.
La più antica notizia di Valentino di Terni risale ad un documento ufficiale della Chiesa databile tra il V e il VI secolo, nel quale compare il suo nome e la data della sua morte.
Nato da una famiglia patrizia, nel 176, fu nominato vescovo di Terni a soli ventuno anni.
L’episodio più famoso racconta che, in un periodo di persecuzioni e guerre, l’imperatore Claudio II stabilì che quest’ultime non fossero adatti agli uomini che avessero già preso moglie ma solo a coloro privi di legami.
Pertanto, annullò matrimoni e fidanzamenti per i ragazzi in età di leva.
Il vescovo, contrario a tale privazione, si oppose all’imperatore celebrando un matrimonio proprio il 14° febbraio.
San Valentino godeva di un gran consenso tra i fedeli, dato che si dice abbia compiuto molti miracoli: tra questi ridiede la vista ad una giovane pagana, convertendo tutta la famiglia grazie al dono che avevano ricevuto.
Inoltre, secondo altre leggende, si racconta che San Valentino lasciava liberi i bambini di giocare nel cortile della sua abitazione e, al momento del rientro a casa, donava loro delle rose da regalare ai genitori, così da alimentare l’amore tra questi ultimi.
A causa della sua popolarità, Valentino fu invitato, dalle autorità, a sospendere le celebrazioni religiose e a rinnegare la fede cristiana; egli si rifiutò, tentando, anzi, di convertire lo stesso imperatore al cristianesimo.
Sicuro e forte della sua fede, Valentino continuò a celebrare matrimoni; il più significativo fu quello tra il legionario romano Sapino e la cristiana Serapia, che causò la sua condanna a morte.
Condotto fuori città il Santo venne flagellato e decapitato nel 273, all’età di 97 anni.
La festa di San Valentino, invece, fu istituita nel 496 da papa Gelasio I, sostituendo, così, i rituali del lupercalia, probabilmente anche con lo scopo di cristianizzare la festività romana.
Ci sono alcuni riferimenti storici che ci permettono di dedurre che la giornata di San Valentino fosse dedicata agli innamorati già dopo l’anno mille.
Fra questi, vi è l’Alto Tribunale dell’Amore”, un’istituzione parigina ispirata ai princìpi dell’amor cortese, fondata il 14° febbraio 1400.
Il tribunale aveva lo scopo di decidere su controversie legate ai contratti d’amore, ai tradimenti e alla violenza contro le donne.
Anche Shakespeare, del resto, ha contribuito a consolidare il legame tra San Valentino e gli innamorati: nell’Amleto, durante la scena della pazzia di Ofelia, la fanciulla canta vaneggiando: “Domani è San Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina”.
Aldilà di ciò che simboleggia questa festa per noi, quello che è importante ricordare è che San Valentino è stato un grande uomo di fede, un martire che ha contribuito alla diffusione della fede cristiana e che, anche pena la morte, ha scelto di non abbandonare il suo Dio; è stato, dunque, un uomo che ha scelto “la luce” donando gioia a quanti sceglievano di abbracciare le sue parole.