Energia, la sfida della transizione: più pragmatismo e dialogo per non lasciare indietro nessuno

redazione
19/10/2025
Territorio
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Per rendere la transizione energetica davvero efficace serve più pragmatismo, meno ideologia e una governance capace di coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni. È quanto emerge dallo studio Censis–Confindustria Energia secondo cui oltre il 58% degli italiani riconosce la necessità di cambiamenti profondi nei modelli produttivi e di consumo, ma permangono diffidenze e resistenze culturali verso gli investimenti nel settore energetico.

Tempi autorizzativi lunghi - nel primo semestre del 2025, secondo i dati pubblicati dal Servizio Studi del Dipartimento Attività produttive della Camera dei Deputati, la durata media di una Valutazione di Impatto Ambientale è stata di circa 1.000 giorni, per un Provvedimento Autorizzatorio Unico, oltre 1.200 giorni - una percezione pubblica spesso condizionata da stereotipi e pregiudizi rendono urgente una riflessione collettiva.

Questo uno dei focus della quarta edizione di RESAC – Renewable & Energy Saving Adriatic Convention, tenutasi oggi, 17 ottobre 2025, presso l’Aurum di Pescara.

Organizzato dalla Sezione Energia di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, in collaborazione con Confindustria Energia ed il Centro di Ricerca per la Valutazione e lo Sviluppo Socio-Economico (CERVAS) dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, il convegno ha rappresentato un momento di confronto aperto e strategico sulle grandi sfide e sulle concrete opportunità della transizione energetica per i territori, moderato da Michele Romano, giornalista del Sole 24 ore.

Il tema di quest’anno – “Energia per il futuro: investire nel territorio, generare valore per le comunità” – ha puntato i riflettori sul nesso tra sostenibilità, infrastrutture e coesione sociale.

“Guardare all’energia solo come risorsa produttiva non basta più. Dobbiamo intenderla come leva di sviluppo e inclusione per i territori” – ha dichiarato in apertura il presidente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, Lorenzo Dattoli aggiungendo che “la transizione ecologica deve essere concreta, realistica, e condivisa. Serve una governance efficiente, norme chiare e tempi autorizzativi compatibili con la competitività delle imprese. È necessario che tutti gli attori – pubblici e privati – siano alleati nel costruire una visione di lungo termine, fondata su neutralità tecnologica e neutralità sociale”.

Sono intervenuti anche Andrea Mori, consigliere dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Carmine Puglielli, direttore area imprese Abruzzo, divisione banca dei territori, Intesa Sanpaolo. A sottolineare l’importanza dell’incontro e il coinvolgimento delle istituzioni la partecipazione di Nicola Campitelli, consigliere regionale delegato all’energia ed il messaggio della vicepresidente esecutiva della Commissione Europea, Teresa Ribera, che, impossibilitata a presenziare, ha augurato “un’edizione ricca di successi e ispirazione”, esprimendo apprezzamento per l’impegno di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico nella promozione della transizione e dell’agenda per la sostenibilità.

Le evidenze scientifiche: infrastrutture sostenibili e valore sociale

Lo studio “La sostenibilità delle infrastrutture energetiche e gli intangibles a favore delle comunità locali”, realizzato da professori del CERVAS dell’Ateneo dannunziano e presentato in una sua prima parte a RESAC2024, è stato completato nel 2025 nell’ambito di una collaborazione triennale con Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, con una analisi di impatto economico del progetto small scale LNG di LNEnergy a Bomba, con un focus che quantifica gli effetti economici del progetto nel perimetro italiano, evidenziando l’attivazione di diverse filiere dell’economia nazionale. L’obiettivo è quello di fornire uno strumento scientificamente robusto per supportare il decisore pubblico e gli stakeholder nell’ambito della pianificazione energetica, della decarbonizzazione e dello sviluppo delle infrastrutture. I risultati – illustrati da Barbara Iannone, professoressa di management accounting e direttrice del CERVAS e da Davide Quaglione, professore di economia applicata, nonché direttore di dipartimento DiSEGS (Dipartimento di Studi Socio-Economici, Gestionali e Statistici) presso il Polo pescarese dell’UdA - dimostrano che progetti small scale ben progettati possono contribuire in modo significativo non solo alla sicurezza energetica, ma anche allo sviluppo di filiere industriali e di servizi, con ricadute economiche e occupazionali rilevanti sia a livello locale che nazionale.

Tavola rotonda: una transizione che parli ai territori

Ampio e articolato il confronto emerso dalla tavola rotonda che ha visto la partecipazione di rappresentanti di primo piano delle istituzioni regionali, italiane ed europee con Fabrizio Spada, responsabile delle relazioni istituzionali Parlamento Europeo, Andrea Andreuzzi, senior advisor energia e sviluppo sostenibile di Confindustria - che ha ricordato come l’Italia, secondo tutti i parametri ambientali, sia tra le nazioni europee più virtuose.  Dal fronte istituzionale italiano, Fabrizio Penna, capo dipartimento PNRR del Ministero dell'Ambiente, ha posto l’accento sul ruolo del PNRR come occasione unica per lo sviluppo e la transizione energetica nonché sulla necessità di consapevolezza tra i cittadini rispetto a questi temi.

Lo studio Confindustria Energia – CENSIS: una transizione realistica

La mattinata si è conclusa con la presentazione dello studio “Per una transizione realistica?”, realizzata dal Censis su incarico di Confindustria Energia, a cura di Modestino Colarusso, direttore generale Confindustria Energia e Andrea Toma, responsabile area economia, lavoro e territorio CENSIS, dove si analizzano in modo approfondito tempi, modalità e percezioni sociali della transizione energetica in Italia, con l’obiettivo di comprendere quali condizioni la rendano realisticamente attuabile, equa e condivisa. Lo studio integra tre livelli di osservazione – imprese, istituzioni e cittadini – per valutare barriere e fattori abilitanti nel percorso verso la neutralità climatica.

“In un contesto geopolitico complesso come quello attuale, la transizione energetica va affrontata con realismo e buon senso. Serve gradualità, diversificazione delle fonti e una governance che garantisca certezza normativa per favorire gli investimenti. È in questo scenario che nasce lo studio *‘Per una transizione realistica?’ realizzato in collaborazione con il CENSIS – ha dichiarato il Direttore Generale di Confindustria Energia Modestino Colarusso – “uno strumento per riflettere sulla necessità di un quadro di regole stabile, che favorisca l’utilizzo di una pluralità di soluzioni tecnologiche e acceleri i percorsi di riconversione. Allo stesso tempo – ha aggiunto – è urgente semplificare gli iter autorizzativi: solo così sarà possibile sbloccare investimenti, rafforzare le infrastrutture e accelerare davvero la decarbonizzazione. Senza un quadro normativo più flessibile e senza tempi certi per i permessi, rischiamo di frenare la competitività industriale e rallentare l’innovazione tecnologica. In quest’ottica, potrebbe essere utile l’adozione di una legge quadro sull’energia, basata sulla neutralità tecnologica e sulla neutralità sociale, per superare i limiti dell’attuale sistema normativo, oggi appesantito da una stratificazione di regolazioni e da una molteplicità di soggetti – centrali e locali – che spesso generano incertezza e instabilità. La transizione, per essere davvero efficace ed equa, ha bisogno di pragmatismo, proporzionalità e di una governance inclusiva, fondata sul dialogo con le comunità e con le parti sociali.”

Le conclusioni: visione, coerenza e ascolto

A concludere i lavori è stato Cristiano D’Ortenzio, presidente della Sezione Energia di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, che ha ringraziato tutti i partecipanti e i relatori, evidenziando come la vera sfida sia costruire alleanze tra imprese, istituzioni e cittadini: “Credo fermamente che la strada verso la transizione energetica e la decarbonizzazione passi attraverso tre direttrici fondamentali: un cambiamento radicale nella generazione dell’energia, che dovrà sempre più rispondere a una logica 'bottom-up' fondata sulla generazione diffusa; il rafforzamento delle infrastrutture necessarie a sostenere l’elettrificazione; e infine, un coinvolgimento sempre più determinato e diretto dei territori nella produzione energetica, valorizzando al meglio sia le fonti rinnovabili che quelle fossili disponibili localmente. È proprio in quest’ottica che il contributo di ogni Regione, con le proprie specificità e risorse, non solo è auspicabile, ma necessario per uno sviluppo autenticamente sostenibile e circolare. L’esempio di integrazione virtuosa tra paesaggio e fonti energetiche, che già esiste in alcune realtà, deve diventare un modello replicabile ovunque, soprattutto in territori – come il nostro – che vogliono tenere insieme la bellezza naturale e la vocazione industriale. Per fare questo, occorre però un intervento deciso da parte del Legislatore: serve una riforma del Titolo V della Costituzione che elimini le disparità normative regionali e restituisca al sistema Paese un quadro giuridico unico, chiaro e semplificato, capace di incentivare gli investimenti e garantire certezza a chi vuole operare. Allo stesso tempo, vanno superate le resistenze burocratiche e culturali che troppo spesso bloccano lo sviluppo in nome di una tutela che diventa conservazione sterile: modernità e progresso non sono nemici del paesaggio, ma possono conviverci, come hanno dimostrato le generazioni che ci hanno preceduto. Infine, è indispensabile colmare le asimmetrie informative che alimentano fenomeni di opposizione e sfiducia: per questo abbiamo avviato una collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo – l’appuntamento è per il 28 ottobre nella sede di Confindustria a Pescara - per offrire agli operatori dell’informazione alcuni strumenti scientifici e divulgativi adeguati, così da promuovere una cittadinanza consapevole e una narrazione corretta della transizione energetica."

La manifestazione è stata realizzata grazie al contributo di importanti realtà che da anni investono in innovazione e sviluppo: il main sponsor Intesa Sanpaolo, i partners A2A e Daikin Rappresentanza Verzilli, il partner tecnico Mediaplus.

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