"In mare senza barriere", a Vasto la terza edizione

L'evento promosso da Fishing Club, Habibi Aps, circolo nautico e assessorato alle politiche sociali

Alessio Di Florio
13/07/2025
Appuntamenti
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«Una giornata per donare un po’ di spensieratezza, stare in mare aperto con il suono delle onde, il vento tra i capelli e tutti i pensieri positivi che possono nascere in questi momenti» è la sintesi con cui Gessica Riccitelli dell’associazione Habibi Aps ha raccontato “In mare senza barriere”, l’evento nato tre anni per condividere in allegria e amicizia giornate con chi vive le barriere sociali e fisiche nella vita di ogni giorno. Un evento che ha visto protagonisti il Fishing Club, presieduto da Natalino Del Casale, con l’associazione Habibi Aps, il circolo nautico di Vasto “Le Vele” e il Consorzio “Vivere Vasto Marina”. Presenti l'assessora alle politiche sociali Anna Bosco e l'assessore regionale alle attività produttive Tiziana Magnacca. Oltre 20 i partecipanti, di tutte le età. 
«Sono molto felice di poter partecipare a questa giornata perché ho potuto portare le pazienti e i bambini con patologie oncologiche che seguiamo con l’associazione» racconta Riccitelli - È una giornata per donare un po’ di spensieratezza, stare in mare aperto con il suono delle onde, il vento tra i capelli e tutti i pensieri positivi che possono nascere in questi momenti».
«Il Fishing Club e tutti i promotori di “In mare senza barriere” hanno saputo intercettare la forza propulsiva, la voglia di fare a favore dei bambini onco-ematologici e delle donne e degli uomini che affrontano un percorso di cura – ha sottolineato Anna Bosco, assessora alle politiche sociali - con una bella sinergia con Habibi, un’associazione nata di recente e che già sta animando l’attività sociale della nostra città dall’esperienza di “Ottobre in rosa” a tante altre iniziative per sostenere, in primis, la ricerca scientifica e offrire un supporto psicologico e sociale con una rete di donne, professioniste, che aiutano in questo duro percorso che riguarda tutti perché ciascuno di noi può avere esperienze dirette, una persona in famiglia, che ha vissuto questi percorsi».
«È importante tutto quello che si fa per promuovere la solidarietà e la socialità e costruire una rete territoriale con cui lanciare il messaggio che nessuno si deve sentire solo e vincere una importante sfida sociale e culturale» ha aggiunto Bosco.

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