Tra novembre e dicembre il contadino ha già preparato il terreno per poter procedere alla semina del grano e indubbiamente tutto avviene dopo un'attenta selezione dei semi.
Un tempo questi lavori venivano fatti diversamente, con l'aiuto delle mucche si aravano i campi e la semina era fatta a mano; oggi con l'agricoltura meccanizzata i tempi si sono ridotti notevolmente.
Una buona semina avviene durante le giornate asciutte ed il contadino nei giorni seguenti spera nella pioggia che finirà di ricoprire il grano e gli garantirà l'umidità necessaria per germogliare. A gennaio si iniziano a vedere le prime tracce di verde, è incredibile come una piantina così fragile possa resistere a neve e gelate. Con tenacia e forza gli steli di grano, color verde vivo, sono già alti una quindicina di centimetri a marzo.
A maggio le distese ondeggiano all'unisono col vento e le luci radenti del tramonto regalano colori spettacolari. Poco a poco tutto si colora di dorato e i campi hanno un profumo inebriante.
A giugno, sotto il sole rovente, inizia la mietitura che a Scerni coincide con la festa di San Silverio; un tempo, quando c'era una tempesta in arrivo, il santo protettore dei campi veniva portato in processione per scacciare il temporale e proteggere il raccolto.
Uno dopo l'altro i campi vengono mietuti e delle spighe d'oro rimane solo la paglia. Questo processo dura solo qualche giorno, ma fino a quarant'anni fa aveva tempi molto più lenti, le spighe venivano raccolte con il solo utilizzo della falce e sistemati nei "manùppre", fasci di spighe che venivano inserite nella trebbiatrice.
Tra le varietà più seminate di questa zona ci sono il Quadrato, il Simeto, il Duilio ed il Senatore Cappelli da cui si ricavano farine pregiate.
In passato ogni paese aveva un mulino e nelle case ogni madia era ricolma di farina, un bene fondamentale per le preparazioni quotidiane.
I ritmi lenti delle famiglie contadine sono spariti, in dispensa non si ha più farina, ma prodotti già confezionati, eppure trovarsi in un campo di grano alle luci di un pomeriggio di inizio estate è tra gli spettacoli più belli che la campagna scernese dona ancora oggi.
foto Luigi Ubaldo