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La storia di mio padre è la storia di un uomo che aveva aiutato lo Stato a distruggere certe figure e certi ambienti

La testimonianza di Luana Ilardo, figlia di Luigi Ilardo, Tonino Braccia e Paolo De Chiara ad un recente incontro presso il liceo Mattioli, e di De Chiara e di Progetto di Vita presso la scuola media di Casalbordino.

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Quest’anno ricorrerà il trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. In quei 57 giorni a cavallo tra la primavera e l’estate del 1992 l’Italia perse per mani criminale due magistrati simbolo della lotta alla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assassinati insieme a Francesca Morvillo (moglie del giudice Falcone) e alle loro scorte. Le stragi di Capaci e Via D’Amelio, e la loro memoria, negli anni sono diventati un simbolo dell’impegno per la legalità e di tutte le stragi criminali che hanno insanguinato il nostro Paese. Tra cui quella del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna.

Una memoria importante, forte, che deve essere di monito e stimolo per il futuro e il necessario impegno delle nuove generazioni per la legalità e la convivenza civile. A Casalbordino, durante il primo mandato dell’amministrazione Marinucci nel 2017, al termine di un progetto scolastico che ha coinvolto  Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie, è stato piantato l’albero della legalità nel Parco della Convivialità lungo corso Garibaldi, in pieno centro cittadino.  L’albero della legalità è anche uno dei simboli dell’impegno di “Progetto Di Vita”, l’associazione fondata in Puglia da Adriana Colacicco e Gerardo Gatti ed ormai presente in diverse regioni. Protagonista di un convegno tenutosi presso la Scuola secondaria di Primo Grado di Casalbordino il 14 febbraio 2019, organizzato con la collaborazione della Pro Loco di Casalbordino. Mattinata iniziata con la riflessione presidente della Pro Loco Nicola Tiberio sull’importanza di eventi come questi per i cittadini del domani (ovvero i ragazzi di oggi), il ricordo della circolare ministeriale, inviata dopo le stragi di mafia del 1992, e l’importanza dello studio a scuola dell’educazione civica e della Costituzione da parte del preside Camillo D’Intino e i saluti dell’amministrazione comunale da parte dell’assessore all’istruzione Carla Zinni. Animata dal ricordo delle tante persone assassinate dalle mafie e la sensibilizzazione ad un impegno per la legalità, la convivenza e il rispetto reciproco. La memoria attiva di Roberto Mancini, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Rita Atria, don Lorenzo Milani ha accompagnato l’intensa mattinata animata dalla testimonianza dei fondatori di Progetto Di Vita Adriana Colacicco e Gerardo Gatti e dal vibrante intervento del direttore di WordNews.it Paolo De Chiara, ricca di stimoli e riflessioni anche da parte degli alunni sulle mafie, sui comportamenti sbagliati e illegali che ogni giorno avvengono intorno a noi, sulla mancanza di rispetto per gli altri e il bene comune, sull’importanza di studiare, conoscere, avere il coraggio di rifiutare ogni comportamento violento, nella meschina quotidianità del bullismo, del vandalismo, della violenza prevaricatrice, nel compromesso interessato, nel nutrirsi di qualunquismo e interessi sbagliati.

Giornalista e scrittore Paolo De Chiara ha condiviso la sua testimonianza, a dicembre scorso, anche in occasione dell’incontro “Capaci di non dimenticare” presso il Liceo Scientifico “Mattioli” di Vasto, insieme a Tonino Braccia (sopravvissuto alla strage di Bologna del 2 agosto 1980) e a Luana Ilardo, figlia di Luigi, assassinato mentre cercava di permettere l’arresto del boss mafioso Bernardo Provenzano. Incontro coordinato dal referente del gruppo abruzzese dedicato alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino del Movimento delle Agende Rosse fondato da Salvatore (fratello di Paolo), Massimiliano Travaglini.

«Abbiamo il dovere di trasformare il ricordo in riflessione, tenendo ben presenti quelli che sono i valori fondanti del rispetto e della Costituzione. I ragazzi devono riflettere sulle mafie e sul terrorismo – con queste parole la preside Angelini ha introdotto l’evento, avvenuto lo scorso 19 dicembre - Il nostro ruolo è indirizzare i ragazzi alla riflessione, alla conoscenza. Perchè i giovani sono i protagonisti delle loro azioni». «Oggi si parla di questi temi fondamentali per contrastare l'illegalità e la criminalità. Lo facciamo nel nostro piccolo e nelle Istituzioni. Dobbiamo tenere viva la memoria delle persone che hanno pagato con la loro vita. Dopo questi incontri è necessario uscire con la barra dritta per contrastare ancora di più la criminalità organizzata» la riflessione della parlamentare Carmela Grippa.  

Braccia, intervenuto telefonicamente, ha raccontato la sua testimonianza sulla strage del 2 agosto 1980 a Bologna, sulle connivenze e complicità di quell’atto criminale che ha segnato la storia repubblicana italiana degli ultimi decenni e le ferite – nell’anima e nel corpo – di quella terribile mattina. Già assistente della Polizia di Stato Braccia è rimasto invalido permanente per le conseguenze dell’attentato terroristico. «Oggi dovete stare più attenti di ieri – l’invito di Tonino Braccia agli studenti - voi siete fondamentali per questa società. Dovete studiare e fare politica. Non dimenticate mai di stare tra la gente. Quella (riferendosi alla strage di Bologna,) è gentaglia, assassini, che non hanno guardato in faccia a nessuno. Dentro ci sono gli organi dello Stato. Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Servizi segreti, massoneria, mafia, c'è di tutto. La strage di Bologna è iniziata molti anni prima, con la strage di Portella della Ginestra (1 maggio 1947). Spero che sia finita ma non ci credo. Alla mafia non interessa più ammazzare, pensano a fare business. Loro si sono infiltrati ovunque, in tutti i paesi d'Italia. Anche in Abruzzo».

Luana è la figlia di Luigi Ilardo, assassinato dalla mafia quando stava per permettere l’arresto del boss Bernardo Provenzano già nel 1996. Se non fosse stato assassinato Ilardo sarebbe stato arrestato Provenzano quindici anni prima, quanti morti e quanti crimini mafiosi non sarebbero avvenuti (a partire da quella dell’urologo Attilio Manca) è il pesante interrogativo posto dal giornalista d’inchiesta e direttore di WordNews.it Paolo De Chiara. La sua testimonianza di giornalista indipendente, le inchieste riportate nei suoi libri sul traffico di rifiuti in Molise, i testimoni di giustizia e Lea Garofalo, o pubblicate sul giornale online nazionale WordNews.it, sono state condensante nel suo intervento. In cui ha invitato i ragazzi a rimanere sempre liberi, ad emanciparsi ed essere protagonisti della società e del proprio destino con la cultura (citando don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana) e scevri da ogni condizionamento. Giovani protagonisti, ha sottolineato De Chiara, non di un futuro imprecisato e fumoso ma del presente, oggi. Anche a Vasto e in ogni territorio. La memoria delle stragi, la conoscenza di fenomeni criminali come mafie e terrorismi, non deve essere percepito come qualcosa di non lontano e che non ci interessa.

«Mio padre era un uomo che proveniva da un contesto sbagliato – ha esordito Luana Ilardo - ha fatto degli errori che ha pagato con la detenzione. Ad un certo punto della sua vita ha deciso di essere rimesso in libertà da uomo libero. Dando il suo contributo alla giustizia e a questo Paese per cercare di scardinare tutti questi sistemi. C'è una parte di Stato che è stato un AntiStato ma questo non esclude la presenza di persone ed Istituzioni oneste che ci rendono orgogliosi. La storia di mio padre è la storia di un uomo che aveva aiutato lo Stato a distruggere certe figure e certi ambienti. Ma c'è stato un forte cortocircuito. Gli stessi personaggi non hanno voluto e hanno colpito. Oggi quello che noi facciamo deve essere lo spunto per studiare la storia di questo Paese e fare frutto di questo per capire il nostro presente e per comprendere la direzione del nostro futuro. La comprensione del passato può dare una importante chiave di lettura».

Nella foto di quest'articolo a sinistra Luana Ilardo, a destra l'albero della legalità a Casalbordino il giorno dell'inaugurazione

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